Occhio a usare troppo la parola José Mourinho. Il nome dell’allenatore portoghese, appena tornato in Italia firmando con la Roma dalla prossima stagione, è infatti anche un marchio registrato in Unione Europea, negli Stati Uniti e anche nel Regno Unito, oltre che in altri stati come Malesia, Australia, Cina e Norvegia. Tuttavia, lo Special One non detiene i diritti di sfruttamento del proprio nome.
Il marchio “José Mourinho” infatti è stato ceduto dal portoghese e registrato dal Chelsea nel marzo del 2005, a metà della sua prima stagione alla guida dei blues. In sostanza, quindi, nonostante non alleni più la squadra inglese dal 2015 (dopo la sua seconda esperienza londinese), il Chelsea può ancora oggi sfruttare il nome del tecnico portoghese per marketing e merchandising e lo potrà fare fino al 31 marzo 2025, data in cui scadrà la registrazione, come si legge sul registro dei marchi dell’Unione Europea.
Un tema che era già emerso ai tempi della firma con il Manchester United nel 2017 e che aveva frenato l’ufficialità, considerando le tematiche legate ai diritti d’immagine. Potrebbe quindi servire un accordo tra la Roma e il Chelsea per poter sfruttare il nome di José Mourinho a livello commerciale.
Altrimenti, il club giallorosso potrebbe dover rinunciare a ogni diritto, a differenza dei blues che ai tempi avevano utilizzato l’immagine dello Special One su diversi prodotti, dai portachiavi ai pupazzi fino a tazze e ombrelli addirittura.
FONTE: Calcio&Finanza