Dalla scuola di tifo che spiega ai bambini la tolleranza e il fair play al calcio integrato per ragazzi con o senza disabilità, fino all’impegno per il sostegno dei rifugiati. L’impegno dell’A.S. Roma fuori dal campo di calcio ha una vocazione tutta sociale, che si dispiega con i tanti progetti portati avanti attraverso Roma Cares. La fondazione ha un giro d’affari che nella stagione 2015/2016 è stato intorno al milione di euro. Risorse spese con l’obiettivo di promuovere valori educativi e positivi nello sport, nell’assistenza sociale, nell’istruzione e nella promozione della cultura e dell’arte. In particolare, attraverso percorsi sportivi rivolti ai minori svantaggiati: ragazzi con disagio psichico o fisico, ma anche economico e sociale.
Tra questi, di sicuro, spicca Calcio insieme –Integrated football accademy: una vera e propria scuola calcio realizzata con un team di istruttori esperti, psicologi sportivi, terapisti del linguaggio ed educatori, e dedicata ai minori dai 6 ai 12 anni, con e senza disabilità. Attraverso un percorso di calcio integrato, i bambini con deficit motorio o psicologico, possono così interagire con i compagni normodotati: il programma prevede attività culturali, artistiche e sportive per promuovere il lavoro di gruppo e lo sviluppo di abilità sociali agendo allo stesso tempo come mezzo di riabilitazione per i minori.
Fair play e tolleranza nello sport, sono al centro del progetto”A Scuola di tifo”, una campagna di sensibilizzazione finalizzata a promuovere il rispetto e i sani valori dello sport tra i bambini sui banchi di scuola, negli istituti primari e secondari. Sono previste visite a scuola dei giocatori della Roma, da Totti a De Rossi, e vengono organizzati laboratori didattici per discutere di rispetto, fair play e tolleranza nello sport. Le scuole partecipanti sono supportate dalla Fondazione attraverso una donazione da destinare all’acquisto di attrezzature sportive. Lo scorso anno il progetto ha coinvolto più di 900 studenti delle periferie di Roma e ha trovato il suo coronamento in Roma-Genoa, quando i bambini che hanno preso parte all’iniziativa sono stati ospitati allo stadio con palloncini e striscioni in linea con i temi dell’iniziativa.
Il Toys day è, invece, la giornata che la squadra capitolina dedica ai piccoli pazienti degli ospedali romani, Policlinico Umberto I, Gemelli e Bambino Gesù. Per il 18 dicembre è stato chiesto ai tifosi giallorossi di consegnare vecchi giocattoli presso gli AS Roma Store, al Fan Village dello Stadio Olimpico e nei baby parking nei centri commerciali gestiti da Geco Animation. I giochi raccolti sono stati poi consegnati presso i reparti pediatrici. Mentre Paddy Power è il progetto contro le discriminazioni supportato dalla Fondazione, che ha come testimonial il giocatore Radja Nainggolan. Il centrocampista belga ha donato il suo compenso di 30mila euro a due strutture ospedaliere. In particolare, 15mila euro sono andati all’ospedale microcitemico di Cagliari per l’acquisto di un macchinario per la cura della talassemia.
La squadra giallorossa è da tempo impiegata anche nel sostegno ai rifugiati, non a caso, il capitano Francesco Totti, si è fatto ritrarre con la scritta “Whit refugees” in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, indetta dall’Unhcr. Proprio nel pieno della crisi umanitaria dei profughi in Europa, l’A.s. Roma ha lanciato Football Cares, l’iniziativa che ha unito il mondo del calcio e dello sport nella raccolta di fondi per far fronte all’emergenza immigrazione. Attraverso una piattaforma di aste online e un sito di donazioni, squadre di calcio e personaggi di rilievo internazionale hanno espresso la loro adesione all’iniziativa. La società e il presidente Pallotta hanno contribuito con 575mila euro e il ricavato delle aste è stato finora di circa 35.000 euro. La somma raccolta è stata divisa in parti uguali tra le quattro associazioni: Unhcr, Save The Children, International Rescue Committee e Croce Rossa. Non solo, ma insieme a Sisal, Roma Cares è attivamente impegnata nel sostenere Liberi Nantes, l’associazione e squadra di calcio che unisce rifugiati e richiedenti asilo. L’11 ottobre si è disputata la partita tra Liberi Nantes e i Legends della Roma presso il campo XXV Aprile di Pietralata usualmente utilizzato dai ragazzi dell’associazione. Il ricavato dell’evento, sponsorizzato da Sisal, è stato utilizzato per il rifacimento del campo e delle strutture annesse. I lavori di ristrutturazione hanno fatto sì che la Figc decidesse di omologare il campo e domenica 17 gennaio finalmente i Liberi Nantes hanno disputato la loro prima partita in casa.
Tra le altre iniziative, quelle legate al recupero del cibo: durante alcuni incontri della stagione calcistica, Roma Cares ha messo a disposizione di Equoevento Onlus le rimanenze di cibarie dell’area ospitalità che poi sono state donate ai più bisognosi. L’iniziativa si è tradotta in 2,450 pasti per i poveri. C’è un poi un progetto dedicato ad avvicinare i bambini all’arte, realizzato insieme a Roma Capitale, Vaticano e altre istituzioni. E così il direttore sportivo della squadra, Walter Sabatini è finito a fare da guida ai bambini delle case famiglia nei Musei Capitolini. L’11 Ottobre 2015, I Fori imperiali sono stati teatro di una serata di cultura e solidarietà: “Viaggi nell’antica Roma”. I bambini delle case famiglia hanno potuto assistere allo spettacolo presso il Foro di Augusto alla presenza di sponsor, calciatori, il sindaco Marino e Piero Angela. C’è poi l’impegno nelle carceri: in particolare nelle aree che ospitano i bambini figli di detenuti durante le visite, che sono spesso spazi angusti e privi di comfort. Roma Cares in collaborazione con Geco Animation ha pensato a momenti di animazione e gioco.