Si può entrare negli almanacchi anche eguagliando il Frosinone. Eusebio Di Francesco ha definito “storico” il progetto di un risultato positivo allo Juventus Stadium, che per la Roma e poche altre squadre italiane è sempre stato inattaccabile. Persino il Frosinone, appunto, nella prima stagione di sempre in Serie A ha portato via un pareggio. La Roma no, la Roma mai: sette visite in campionato e una in Coppa Italia, otto sconfitte; venti gol incassati e soltanto tre subiti.
ALTERNANZA Ci hanno provato cinque allenatori: Luis Enrique, Zeman, Garcia, Spalletti e Di Francesco. Si sono battuti 60 giocatori, numero tondo, con 6 portieri diversi a proteggere il fortino. Sono stati tutti travolti o comunque divelti. Alcuni hanno cambiato sponda, o sono passati alla Juventus per vie traverse: Szczesny, Pjanic, Benatia, Osvaldo. Altri sono tornati allo Stadium da avversari con altri club. Altri ancora sono usciti dal grande calcio, ammesso che ne avessero mai fatto parte davvero: spulciando i nomi di chi ha calpestato quest’erba in rappresentanza della Roma, si leggono nelle formazioni titolari Stekelenburg, José Angel, Heinze, Tachtsidis, Simplicio, Dodò, Vainqueur, Iturbe, o panchinari improvvisamente calati sul tavolo come Curci, oggi portiere nella Serie B svedese, o Sadiq, l’attaccante nigeriano che non trova pace in nessun campionato e in nessuna squadra.
IMPALLINATI Soltanto tre giocatori hanno fatto gol con la Roma in questo stadio, due dei quali su calcio di rigore. E per quanto possa sembrare incredibile, l’unica rete su azione resta quella segnata da Iturbe nel discusso 3-2 del 5 ottobre 2014, arbitro Rocchi, la notte del celebre violino mimato da Rudi Garcia.
DIFFERENZE Non è facile vincere in casa della Juventus, specialmente da quando esiste questo mostro a 41.507 teste che incute soggezione ai forestieri e trasmette energia extra ai frequentatori abituali. Eppure la Roma non è in buona compagnia tra le squadre che hanno raccolto sempre zero allo Stadium. A parità di occasioni perse, soltanto Atalanta, Milan e Fiorentina sono cadute lo stesso numero di volte, con il cento per cento di mortalità sportiva. Ma Milan e Fiorentina sono state protagoniste in Coppa Italia, soprattutto la Fiorentina che vinse con due gol di Mo Salah, poi passato alla Roma senza riuscire a ripetersi.
DISTACCO Negli ultimi quattro campionati, da Garcia a Di Francesco passando per Spalletti, la Juve ha sempre vinto con un gol di scarto. Un anno fa poi, Patrik Schick ha fallito a campo aperto l’occasione di pareggiare a tempo scaduto. Ma il risultato non è ancora mai arrivato. Più fortunata è stata l’Inter, la più decorata tra le avversarie in questi territori: su 8 partite ha conquistato 5 punti, vincendo una volta. Seguono Sampdoria e Lazio a quota 4, pure loro capaci una volta di strappare il massimo dalla trasferta. Hanno vinto allo Stadium anche l’Udinese e, giusto pochi mesi fa nella volata scudetto, il Napoli, che nelle altre 7 presenze ha invece sempre perso. Tutto può succedere nel calcio ma Di Francesco, a cui manca un punto per fare 300 totali da allenatore in Serie A, deve sperare in una congiuntura astrale per cancellare il sortilegio nel periodo più tormentato della sua gestione.