Sconforto misto a incredulità è la miscela di sensazioni con cui si trova ora a che fare il mondo romanista. Per l’ennesima volta. Dopo l’ennesima rimonta. Atalanta e Roma mettono in scena lo specchio (o quasi) della partita d’andata disputata all’Olimpico cinque mesi fa. Allora furono i nerazzurri a dominare il primo tempo e chiuderlo sul 3-1 con più di un rimpianto, facendosi poi recuperare dalla squadra di Di Francesco nel finale. Questa volta è accaduto lo stesso, ma a parti invertite. Dopo l’episodio di Cagliari sembrava non poter ricadere più negli stessi errori, anche per i palesi miglioramenti mostrati a cavallo fra la fine del 2018 e l’inizio del nuovo anno.
Invece la vocazione al masochismo resta purtroppo intatta. E appare inquietante che a intervalli più o meno regolari si ripropongano i soliti difetti. Di fragilità psicofisica innanzitutto. E dire che la gara all’inizio si era messa come meglio non poteva. Anche oltre le più rosee aspettative. Sotto un nevischio che non ha avuto la forza e il tempo di raccogliersi, è proprio la Roma a imbiancare Bergamo. Il forfait last minute di Fazio (per influenza, entrerà anche nel finale) dirotta Marcano al fianco di Manolas.
Per il resto scende in campo una formazione senza grandi sorprese rispetto alla vigilia. Karsdorp vince il ballottaggio con Santon sulla destra, mentre Zaniolo giostra più alto sulla stessa corsia. Ma è dalla parte opposta che nasce il vantaggio, dopo appena tre minuti. Kolarov crossa da sinistra, il talentino ex Inter la smorza splendidamente di petto e mette Dzeko a tu per tu con Berisha. Il bosniaco non si fa pregare e fulmina il portiere atalantino, interrompendo un digiuno che durava dal 6 ottobre scorso, quando realizzò il raddoppio romanista a Empoli. Questa volta sblocca una gara che si preannunciava complicata già prima dell’inizio – contro la squadra più in forma del torneo – e che subito dopo il vantaggio giallorosso conferma i timori della vigilia.
La squadra di Gasperini è tosta e non sembra accusare il colpo, buttandosi in avanti a capofitto. Prima Manolas, poi Karsdorp quasi sulla linea (ma con Olsen sulla traiettoria) si oppongono a tentativi avversari ravvicinati, mantenendo il vantaggio inalterato e Olsen tutto sommato inoperoso. La Roma risponde di rimessa con Dzeko che pesca El Shaarawy a sinistra, ma senza frutti. Proprio quando i padroni di casa sembrano esprimere maggiore pressione, arriva il raddoppio. Nzonzi indovina un gran corridoio sul quale si infila ancora Dzeko, che salta anche Berisha e deposita in fondo al sacco. (…)
PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI