Se non si è disposti a sacrificare l’usuale, ci si dovrà accontentare dell’ordinario. Di Francesco lo ha già spiegato l’anno scorso che gli piace allenare anche con gli slogan e chissà allora se sia solo un caso che in questi giorni sul suo account whatsapp non ci sia più una foto profilo, ma campeggi questa frase stampata con caratteri giallorossi. Quel che è certo è che sarà sul campo che l’allenatore dovrà (ri)cominciare a lavorare con il francese neo campione del mondo Steven N’Zonzi per facilitare il suo graduale inserimento nella prima squadra […].
Per il momento possiamo escludere che l’arrivo del francese preluda a un cambio di sistema di gioco, magari con l’adattamento al 4-2-3-1 per sfruttare la contemporanea presenza di De Rossi e N’Zonzi sulla mediana e l’avanzamento di Pastore […]. Il successo stagionale di questa squadra dipenderà dalla capacità dell’allenatore di tenere sulla corda – pronti all’uso – tutti i suoi giocatori e questo cambiamento tattico comporterebbe quale prima conseguenza il degradamento a orpelli dei tanti interni di centrocampo (mezze ali) in organico alla Roma […]
Diverso sarà considerare miniaggiustamenti in corso d’opera a seconda dell’evoluzione e delle esigenze tattiche delle partite. Il profilo tattico di N’Zonzi del resto è adattabile ad ogni progettualità […]. Sampaoli l’aveva soprannominato il “pulpo” per la sua capacità di rubare palloni agli avversari. Ma la sua percentuale di passaggi riusciti (77,5 a partita) ne fa anche uno dei registi più produttivi. L’ideale, in quel ruolo, per la Roma