Le parole del Procuratore Ielo di oggi mettono un punto esclamativo sulla posizione della Roma e sul prosieguo del progetto Stadio?
“È sempre molto spiacevole ricevere notizie come quelle di stamattina. Lo dico da cittadino, ancor prima che da dirigente della Roma. Però, ovviamente, non siamo sorpresi dalle dichiarazioni della Procura, non è la prima volta che spiega la nostra estraneità all’inchiesta. Il progetto stadio è così grande e complesso, da passare attraverso una procedura amministrativa altrettanto complessa. Dopo un anno e mezzo di conferenza dei servizi, pensare che possano esserci atti viziati è difficile e in effetti non si sono mai trovati, come sostenuto oggi dal Pubblico Ministero di Roma. La Conferenza dei Servizi è stata chiusa e approvata quindici mesi fa. Sullo Stadio della Roma, quindi, non possono esserci dubbi a livello amministrativo. Per questo, noi non abbiamo l’aspettativa ma abbiamo il diritto di vederlo realizzato nei tempi più rapidi possibili. Episodi potenzialmente corruttivi afferiscono alla responsabilità individuale delle persone coinvolte. Le responsabilità collettive di chi amministra la città sono altre e sono nei confronti dei proponenti e degli investitori che hanno acquisito i diritti sul progetto e vorrebbero vederlo realizzato. Un investimento straniero di oltre un miliardo deve essere una priorità per la Città e per il Paese”.
Siete preoccupati per un eventuale rallentamento della pratica? “No, perché non ne vediamo alcun motivo. Dal punto di vista giuridico non c’è motivo di vedere questo rallentamento. A livello sostanziale abbiamo fatto un lavoro consistente nelle ultime settimane assieme al Comune di Roma, che ha dedicato molte energie per completare gli ultimi atti che mancano al fine di votare la variante urbanistica. Negli ultimi giorni abbiamo appreso dal Comune che la finalizzazione delle documentazioni necessarie potrebbe esserci entro la fine di aprile. Per questo ci aspettiamo che il Comune mantenga questa linea di lavoro e di intervento per completare i lavori che abbiamo condiviso in questo periodo”.
Pallotta ha mai pensato di desistere a fronte di questi scossoni giudiziari? “Jim è un imprenditore e investitore di successo, lo ha dimostrato nella sua vita. Come tale è tenuto a valutare i pro e i contro dell’iniziativa. A dire il vero, quello che ha affrontato in questo progetto a Roma è andato un po’ al di fuori delle sue abitudini e analisi. Per questo, a prescindere dalla fede calcistica, come cittadini romani dobbiamo ringraziarlo: Pallotta e tutti gli investitori nel progetto hanno dimostrato di credere allo sviluppo della Città e del Paese. Tutti noi che lavoriamo a questo progetto dobbiamo sentire la responsabilità di far proseguire il percorso intrapreso dagli investitori stranieri per la Città, che ammonta a un miliardo. Nonostante ogni tanto il Presidente faccia delle valutazioni che possano portarlo a dubitare della opportunità di affrontare tante difficoltà, è comunque determinato ad andare fino in fondo. Noi, però, abbiamo la responsabilità di non far cambiare idea a lui e agli investitori”.