Ecco, oggi a Torino si riparte da qui, dalla sfida tra due bomber tanto diversi tra di loro quanto decisivi.
Edin Dzeko resta il punto fermo dell’attacco della Roma. Nonostante alle sue spalle scalpiti Schick, che poi nel precampionato si è dimostrato il più in forma di tutti. Per vederli insieme bisognerebbe passare a un 4-3-1-2, per ora Di Francesco li alterna. Anche perché quello che gli dà Dzeko non è solo tanto come gol, ma anche di manovra offensiva. Di fatto, il bosniaco è un regista avanzato, quello che ti crea gioco e spazi (per gli inserimenti dei centrocampisti) negli ultimi 30 metri.
(…) Ma di lavoro ne fa eccome anche Dzeko. Accorciando, venendo a dialogare con i centrocampisti, giocando appunto come un regista offensivo. Non è un caso che il bosniaco faccia tante sponde in più rispetto agli altri centravanti (2,86 a gara nell’ultima stagioni, media ruolo di 1,46) o anche verticalizzazioni (4,58 contro 4,09), è proprio il frutto del suo oscillare tra l’area di rigore e la linea di centrocampo.
Il miglior Belotti, invece, è quello che il Toro ha visto in questa felice estate granata, dove il Gallo si presenta in condizione super al via del campionato: è un capitano finalmente leggero di testa e di gambe, arrivato in ritiro con la mente sgombra dai turbamenti del mercato di un anno fa, e capace di costruire in poche settimane una forma fisica eccezionale grazie a una preparazione mirata che ne ha esaltato le doti atletiche. Un lavoro intenso, personalizzato, con cui Belotti ha raggiunto una condizione quasi ottimale. (…) Non a caso il capitano granata è stato il giocatore più utilizzato dal tecnico toscano nel precampionato (394’ minuti), in un gruppo che invece ha sfruttato frequenti rotazioni