Circa 40 mila biglietti venduti in poco più di mezza giornata. Una cosa del genere, a Trigoria, non l’avevano mai vista. Non si tratta, però, dei tagliandi per Roma-Juventus di domenica sera, importantissima per la conquista del secondo posto che qualifica direttamente alla Champions League e per non consentire ai bianconeri di festeggiare il loro sesto scudetto consecutivo all’Olimpico, ma di quelli per la gara contro il Genoa del 28 maggio. Ultima giornata di campionato e, ormai è quasi sicuro, ultima da calciatore di Francesco Totti. Un evento a cui i romanisti di più generazioni, quelle che ha attraversato la carriera del numero 10 nei suoi 25 anni di militanza in giallorosso (616 partite giocate in serie A e 250 gol segnati), non possono mancare. Per questo, già da mercoledì notte, si sono formate delle file «old style» (regolamentate con i bigliettini numerati) fuori dai Roma Store per aggiudicarsi i biglietti dai prezzi più popolari.
L’apertura ufficiale della vendita libera c’è stata ieri alle 10 e in mezzora è andato completamente esaurito il settore Sud dello stadio Olimpico (curva e distinti). Alle 11 erano stati venduti 20 mila biglietti (gli abbonati sono invece 19 mila), di cui circa la metà su internet (il sito listicket.com è stato preso d’assalto). Nel corso della giornata sono andati esauriti curva e distinti Nord (non il «settore ospiti», che potrebbe essere aperto per i romanisti se i genoani saranno piazzati in tribuna Monte Mario), mentre sono rimasti una manciata di posti nelle due tribune. Non è ancora ufficiale il tutto esaurito, ma lo sarà sicuramente nelle prossime ore. Il 28 maggio sarà solo la prima tappa di una serie di celebrazioni che proseguiranno a lungo. L’assessore allo sport del Comune di Roma, Daniele Frongia, ha spiegato che in Campidoglio stanno pensando a «iniziative speciali per l’addio al calcio di Totti».
A raccoglierne l’eredità calcistica e la fascia di capitano sarà Daniele De Rossi, che in un’intervista a Sky ha provato a spiegare che cosa rappresenti Totti per Roma e per la Roma: «Mi stupisce perché è un mio amico e tra poco, non so quando, può essere tra un mese, sei mesi o un anno, smetterà. È qualcosa di grande, che ti colpisce. Il mondo della Roma cambierà e sarà strano: è un grande dispiacere perché è qualcosa che ti viene tolto. Lui non può lamentarsi, perché ha giocato tanto, e noi non possiamo lamentarci, perché abbiamo goduto di uno spettacolo unico. Io ho una sorta di invidia per quello che riesce a fare in campo e che di sicuro potrà continuare a fare anche a 50 anni». Chi non riuscirà a coronare il sogno (dichiarato) di allenare Francesco Totti è Carlo Ancelotti, ospite ieri nella trasmissione di Fiorello: «Bisogna smettere quando lo pensi tu, non devono essere gli altri a dirti quando è il momento di farlo».