l Mondiale mancato è una ferita aperta che neppure la qualificazione di tutte e tre le squadre italiane agli ottavi della Champions riuscirebbe a suturare. Però sarebbe un bel segnale. Non ci riusciamo da cinque anni. Ora c’è l’occasione. La missione è possibile anche se non semplicissima soprattutto per via del Napoli. La Juve è a un passo dalla meta, potrebbe persino perdere domani sera nell’infuocata tana dell’Olympiacos, a patto che lo Sporting Lisbona non espugni il Camp Nou a Barcellona, un’ipotesi davvero poco probabile.
Allegri festeggerebbe così l’ottava qualificazione nella fase a gironi (solo Wenger ha fatto meglio) ma in questo momento l’allenatore bianconero è più felice per altre due situazioni: la vena di Higuain, che ha segnato 7 gol nelle ultime 7 partite tra campionato e Champions e la ritrovata compattezza difensiva (tre gare a porta chiusa). L’inquietudine nasce dalle condizioni di Mandzukic. L’infortunio al polpaccio sinistro non è grave, ma il suo impiego non è stato ancora deciso. Però la squadra è pronta e consapevole. Oggi, invece, la partita la giocherà Andrea Agnelli, a Roma nel processo d’Appello per il caso biglietti. Il presidente, condannato a un anno in primo grado, punta sull’assoluzione prima di volare in Grecia.
Anche la Roma è vicina alla qualificazione. I giallorossi, inseriti in un girone di ferro con Chelsea e Atletico Madrid, hanno ribaltato i pronostici. Di Francesco freme: deve battere il modesto Qarabag dentro l’Olimpico, ma se il Cholo Simeone non espugnerà casa Conte potrebbe andar bene anche una sconfitta. La Roma, tuttavia, non perde di vista neppure il primo posto nel girone che garantirebbe un sorteggio migliore.
L’en plein italiano è nelle mani del Napoli. Inutile arrovellarsi in calcoli complicati: gli azzurri devono vincere a Rotterdam contro il Feyenoord e sperare che il City centri il risultato pieno a Kharkiv con lo Shakhtar Donetsk. La gioiosa macchina da guerra di Guardiola può farcela. I problemi del Napoli sono tanti però: la stanchezza della squadra, l’infortunio di Insigne (tornerà con la Fiorentina), il rischio di un contraccolpo psicologico dopo il passaggio a vuoto con la Juve, il malumore di Sarri per la mancanza di ricambi adeguati.