Ancora una volta una vigilia di partita con qualche apprensione per la Roma di Claudio Ranieri, con protagonista principale sempre l’infermeria, che continua a essere un via vai di giocatori. Diego Perotti si è fermato ieri a causa di un problema di natura muscolare a carico del bicipite femorale di destra secondo gli esami strumentali effettuati. L’argentino, che ieri ha svolto terapie contro il dolore, è out, quindi, per la trasferta di Genova contro la sua ex squadra e nei prossimi giorni sarà sottoposto ad ulteriori accertamenti per monitorare i tempi di recupero. Nel caso del numero 8 giallorosso, le casistiche e la cronologia sono davvero inquietanti.
Calvario Perotti Da agosto ad oggi per il “Monito” sono addirittura sei gli infortuni accertati: il calvario è iniziato dopo ferragosto, con una distorsione alla caviglia che è costata quasi un mese di stop e un lento rientro (ha esordito infatti il 23 settembre nella sfortunata trasferta di campionato col Bologna persa per 2-0). Proprio in quella partita riportò un affaticamento al bicipite femorale e fu costretto a star fuori ancora. Tra ottobre e gennaio è stata poi la volta dei polpacci con l’intermezzo di tre presenze, ma giusto per scampoli di partita, con Inter e Sassuolo in casa e Juventus in trasferta.
Tanto che a gennaio si pensò a sottoporre l’argentino a una terapia conservativa presso la clinica Corachan (la stessa che era intervenuta su Pastore e, poi, su De Rossi), fino ad arrivare alla convocazione ancora contro il Bologna, ma nella partita di ritorno (fu solo panchina per Diego). Un girone di infortuni. Per poi trovare la continuità, o qualcosa di simile, almeno fino al 3 aprile scorso. Quando all’Olimpico con la Fiorentina ha disputato la sua seconda e ultima gara intera. E si era fermato subito dopo per un risentimento al flessore che lo costrinse a saltare Samp-Roma e ad accomodarsi in panchina nelle successive con Udinese e Inter. (…)
FONTE: Il Romanista – G. Fasan