“Mister plusvalenze”, così potrebbe essere soprannominato Luis Campos, il profilo preferito da Pallotta come direttore sportivo, a partire dalla prossima stagione. Oppure come consulente di mercato esterno, con Massara che resterebbe il riferimento italiano dentro Trigoria, mentre un’altra corrente dentro il club virerebbe molto volentieri su Petrachi del Torino.
Ma chi è, e come lavora il cinquantaquattrenne dirigente portoghese, che conosce cinque lingue ed è attualmente in forza al Lille? Quale sarebbe il suo biglietto da visita nel caso alla fine si decidesse di affidare a lui la ricostruzione della squadra del futuro? Campos — che già non si è presentato benissimo elogiando qualche mese fa l’inno e la curva della Lazio— è un anarchico del calcio, nel senso che non ama stare a busta paga, non è dipendente in senso stretto della proprietà che si avvale del suo lavoro, ma fattura in proprio e, soprattutto, ha una percentuale sulle plusvalenze che riesce ad ottenere dalla cessione di giocatori da lui precedentemente scoperti. In pratica, il profilo ideale per Pallotta, che viene descritto come piuttosto affascinato dal personaggio suggeritogli al solito dal suo amico — consulente Baldini.
Campos lavora con un suo staff di osservatori, è legato al re del mercato portoghese (e non solo) Mendes, e ama visionare i potenziali talenti che abbiano tra i 16 e i 23 anni. È un direttore moderno che ha come priorità quella di dare ossigeno ai bilanci dei club proprio attraverso le future cessioni e, quindi, le vitali plusvalenze. Un modo di lavorare delle aziende moderne, anche se il dirigente portoghese è un accentratore, che accetta il confronto, ma ha un caratteraccio, di quelli che discutono sempre. Uno sempre attivo, che non ama stare fisso nella sede di una squadra e che ha come base lavorativa Montecarlo. Il dibattito dentro la Roma è ancora molto vivo, anche se, come detto, Pallotta è affascinato dal profilo di Campos.
Ma c’è chi vorrebbe fare le cose più semplici, affidandosi a un ds classico, alla Petrachi insomma, che stia a Trigoria e lavori al fianco di allenatore e giocatori. Figura che, con l’ingaggio del portoghese, sarebbe lasciata a Massara e Totti, a quel punto gli uomini che dovrebbero gestire i rapporti quotidiani con la squadra. Quale che sia la strada, nel breve si deciderà, anche perché il mercato e i rinnovi dei contratti sono alle porte e i vertici giallorossi dovranno essere operativi e credibili entro poche settimane.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza