Doppio passo e se ne va. Come quando giocava, come quando costringeva Eusebio a coprirgli le spalle e Vincenzo a trasformare un ricamo in un gol. Vincent Candela è quello che «Montella e Di Francesco sono due miei amici. Ma stavolta vince la Roma».
Da cosa nasce il pronostico? «Ero giovedì a San Siro, ho visto il Milan in Europa League. È in difficoltà, a Vincenzo servirebbe tempo ma al Milan il tempo non interessa, vogliono subito i risultati. Funziona così, è il peso di una grande maglia e di un mercato da 200 milioni di euro».
È per questo motivo che Montella è nervoso? «Dico di più: la scelta del Milan di affidare la Primavera a Gattuso è un altro motivo di pressione. Ma è anche vero che se vuoi allenare in certe piazze devi dimostrare di saper affrontare qualsiasi tipo di stress».
In fondo, vale anche per Di Francesco. Qual è il motivo di tanto scetticismo a Roma su di lui? «Non lo so e non lo condivido. Quando è stato scelto dalla Roma, io ero felicissimo. E lo sono tuttora: preferisco arrivare terzo con lui, piuttosto che secondo con altri che ti prendono per il sedere. Riferimenti casuali? No, parlo proprio degli ultimi due anni. Dicono che questa Roma sia più forte di quella della scorsa stagione. Per me non è così: sono partiti Salah e Rüdiger, il miglior portiere del campionato ora è alla Juve (Szczesny, ndr), Totti non c’è più e se un anno fa non veniva impiegato è tutto un altro discorso».
Cosa rivede oggi nei due tecnici dei giocatori con cui vinse lo scudetto nel 2001? «Di Eusebio tutto. In quell’anno lui giocò poco, ma fu una figura fondamentale dentro lo spogliatoio, un riferimento, in definitiva un esempio di professionalità che l’ha spinto ad avere una grande carriera. Quella stessa professionalità che oggi lo porta a trattare tutti allo stesso modo da allenatore. Vincenzo no, non avrei mai scommesso su una sua carriera in panchina. Lui era uno che con gli allenatori aveva problemi…ma poi è cresciuto, ha fatto tanta gavetta e ora merita questa chance».
Chi finisce in Champions a fine stagione: Milan, Roma o entrambe? «Roma con Juventus, Napoli e Inter».
A chi farebbe un discorso particolare prima della partita? «Fossi in Eusebio, mi affiderei a De Rossi, che difficilmente sbaglia queste partite. Nei panni di Vincenzo piuttosto parlerei con Bonucci: da lui ci si aspetta tanto, ma ora è in crisi».