L’erede di Ranieri ancora non c’è. E, soprattutto, anche il 2° candidato interpellato esce di scena. La Roma, dopo il no di Conte, incassa anche quello di Gasperini. Che, nel tardo pomeriggio, avvisa Petrachi: «Resto qui», cioè a Bergamo. L’incontro con Percassi lo ha allontanato definitivamente dalla Capitale. Dove regna, al momento, l’indecisione sul nuovo (o vecchio, fate voi) percorso da intraprendere. Si valutano i vari profili, in Italia e all’estero, di tecnici liberi (e non).
I manager e gli agenti Fifa vanno all’assalto della sede di via Tolstoj all’Eur. Il piano B non è pronto, proprio perché il club giallorosso non ha la certezza di poter individuare fin retta la guida ideale per l’ennesima rivoluzione. Meglio non fare altri passi falsi, azzardati o comunque precipitosi. L’elenco è abbondante: «Almeno in 5 sono in corsa». Ma siamo alla fase della valutazione, senza però per forza dover ripartire da zero.
QUESTIONE DI FEELING – Perché la Roma, pur incuriosita da altre proposte, usa sempre la lista iniziale, quella presentata da Baldini a Pallotta. Lì Sarri è sempre stato accanto a Conte, addirittura il preferito del consigliere esterno che lavora da Londra o Cape Town, così come Giampaolo è rimasto almeno sullo stesso piano di Gasperini. L’outsider, invece, è De Zerbi. Così il suggeritore del presidente farà domani la telefonata decisiva al tecnico del Chelsea che stasera a Baku cercherà di alzare il 1° trofeo della carriera, nella finale-derby di Europa League contro l’Arsenal. Abramovic sembra deciso a mandarlo via a prescindere dall’esito del match, chiamando sulla panchina dei Blues l’ex capitano Lampard.
Il piano di Baldini, intanto, è chiaro, mirato all’orgoglio dell’amico. Insisterà su quella che è la strategia della Juve: la prima scelta del club bianconero è Pochettino. Sarri, invece, è solo l’opzione di scorta nel caso in cui l’argentino del Tottenham non trovasse l’accordo con Agnelli dopo la finale di Champions di sabato a Madrid. Tentativo, dunque, disperato, ma da effettuare. Anche Petrachi appoggia l’iniziativa.
SCREMATURA IN CORSO – Il nuovo ds, in attesa di essere ufficializzato, si è confrontato con Baldini che gli ha chiesto di muoversi su Giampaolo e De Zerbi. Più pronto l’attuale allenatore della Sampdoria, più intrigante quello del Sassuolo. Nella sede dell’Eur, però, si prendono in esame i vari profili. L’identikit spesso non corrisponde completamente a quello tracciato dal management di Pallotta che cerca la figura con determinate caratteristiche: cioè l’allenatore che abbia personalità e al tempo stesso sappia lanciare i giovani. Nel nostro campionato, pure per Baldini, il più interessante è De Zerbi. Gattuso, dopo il sondaggio fatto ad inizio 2019 dal vicepresidente Baldissoni, si è liberato solo ieri dal Milan e a quanto pare preferirebbe la Liga o la Premier alla serie A.
Ma la Roma lo affascina e non da oggi. I procuratori sono scatenati: c’è chi ha proposto Spalletti e chi si è giocato di nuovo la carta Mihajlovic. Dall’estero viene proposto Benitez che però è ormai fuori dal giro delle big. Come Blanc che non allena da 3 anni. Più sfizioso Fonseca. L’effetto domino prenderà il via alla fine del weekend, dopo la finale al Wanda Metropolitano. Gasperini ha giocato d’anticipo: grazie alla Roma (e alla Champions), oggi firmerà il nuovo triennale con l’Atalanta. Una stagione in più, fino al 2022, e un ingaggio migliore (2 milioni più bonus).
FONTE: Il Messaggero – U. Trani