Continua il periodo cupo in casa Roma. Dopo la sconfitta a tavolino subita contro l’Hellas Verona alla prima giornata di campionato, a causa dell’inserimento errato di Amadou Diawara nella lista dei convocati, arriva un’altra grana. Il Tribunale della FIGC ha infatti inibito per 30 giorni il Ceo giallorosso Guido Fienga e squalificato per 20 giorni il medico Massimo Manara. La decisione arriva al termine del processo per il mancato rispetto del protocollo sul Covid-19 in occasione di Napoli-Roma, gara del 5 luglio scorso.
In quell’occasione, la Roma si rifiutò di mandare una parte dei calciatori convocati in tribuna, dando il via ad una lite furibonda con la dirigenza napoletana che presentò l’esposto. La condanna prevede anche una multa di 7.000 euro a carico della Roma. L’inibizione di Fienga comporterà al dirigente l’impossibilità di accedere al campo ed allo spogliatoio durante le gare, oltre a non poter rappresentare il club nelle trattative. Un problema importante nella società capitolina, visto che al momento non c’è un vero e proprio direttore sportivo. Questo il dispositivo della sentenza:
“Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, all’esito della Camera di consiglio, accoglie il deferimento e, per l’effetto infligge le seguenti sanzioni: per il sig. Guido Fienga, inibizione di giorni 30 (trenta); per il sig. Manara Massimo, squalifica di giorni 20 (venti); per la società AS Roma Spa, ammenda di € 7.000,00 (settemila/00)”.
La Procura Federale, intanto, ha aperto un fascicolo ai danni del Napoli e dei suoi dirigenti che, stando a quanto dichiarato da Gianluca Gombar, avrebbero attaccato e preso a male parole i colleghi romani. Su questa vicenda, la Procura Federale ha chiesto ed ottenuto una proroga dell’indagine.
FONTE: Il Tempo – A. Austini / F. Biafora