«Sono bravi di loro, non hanno bisogno di essere aiutati dall’arbitro», finiva così l’ultima partita della Roma diretta da Makkelie lo scorso aprile. Quelli bravi erano i giocatori del Barcellona, quelli penalizzati i giallorossi, che dalla pancia del Camp Nou dopo un bugiardo 4-1 chiedevano giustizia con Di Francesco e se la sono poi fatta da soli al ritorno dei quarti all’Olimpico. Lo stesso fischietto olandese è stato designato per l’andata degli ottavi con il Porto e sarà la sua terza volta con la Roma (l’altro precedente è la vittoria per 4-0 due anni fa in Europa League col Villarreal).
Stavolta, però, non sarà «solo», domani sera, per la prima volta in Champions, gli arbitri saranno aiutati dalla Var e il prescelto al video per la sfida nella capitale è Pol van Boekel. Anche se della scuola olandese negli ultimi Mondiali c’era Makkelie alla Var, che sbarca nella massima competizione europea con l’obiettivo di «ridurre al minimo gli errori», come ricordato dal capo degli arbitri per la Uefa Rosetti. Un passo in avanti nella rivoluzione che in un futuro non troppo lontano porterà sui tabelloni degli stadi gli episodi incriminati e darà voce ai fischietti che spiegheranno al pubblico le decisioni.
In campo domani anche Manchester United e Psg, dirette dall’italiano Orsato, quello «allontanato» dalla Roma dopo il mancato intervento sul fischio di Banti per il contatto Olsen-Simeone al Franchi, dalla postazione Var, che nel suo utilizzo è ancora incoerente, ma nel calcio 2.0 la speranza è di renderla (quasi) perfetta.