Chi c’era e chi no, di sicuro s’è mangiato bene. Tre stelle (Michelin) per una stella che lascia, saluta, certamente cambia. «Nuntio vobis gaudium magnum», chi s’aspettava chissà cosa sarà rimasto deluso. Francesco Totti ha parlato con gli occhi, le parole le aveva spese tutte all’ora di pranzo con il post su facebook. Tanto vale piazzare il pallone nell’angolino regalando ai compagni di squadra le sue maglie autografate. Pare un messaggio di chi va a chi resta: sarò comunque con voi. Ci sarò anche se non mi inviterete a una cena come questa, buffet organizzato dalle sapienti mani di Heinz Beck, pesce a volontà, 10 mila euro di conto ma chissene importa, la bocca è a dir poco soddisfatta. Francesco e Ilary, alla Pergola, c’erano già stati a febbraio. Ma era un teteatete, qui Totti parla al passato quasi non voglia fino in fondo abbracciare il futuro. Nainggolan ha fatto una diretta su Instagram dalla cena con Totti: «Sei immenso capitano». E Francesco: «Il meglio deve ancora arrivare».
NON ANDRÀ VIA – A cena non c’era lo staff tecnico, neppure i dirigenti tra gli invitati. Presente solo la squadra, oltre al team manager Manolo Zubiria e all’amico di sempre, Vito Scala. Quasi tutti con le compagne, di sicuro gli animi più distesi rispetto a quelli di Trigoria. Lì dove Francesco ha vissuto per anni e mai provando disagio come in questi ultimi mesi. Disagio figlio di un momento emotivamente e psicologicamente assai complicato, in fondo i continui cambi di direzione sul futuro altra spiegazione non hanno. E altra spiegazione non avrebbe, in fondo, neppure la sorpresa con cui la Roma ha accolto ieri il messaggio al mondo di Totti. Non se l’aspettavano a Trigoria, quantomeno non in quei termini: sapevano semmai di un video che avrebbe dovuto accompagnare la domenica all’Olimpico, il post di ieri ha spiazzato tutti. Hai voglia a dire a Francesco «ritocchiamolo, smussiamo di qua o di là»: così era e così è uscito. Cosa accadrà da lunedì in poi è materia che neppure Totti conosce fino in fondo. C’è chi pensa che così facendo Francesco abbia messo alle strette il club. Non è così, non può essere così perché Pallotta – in arrivo domenica mattina – non cambierà idea sul futuro di Totti. A Trigoria la convinzione è che Francesco non abbia davvero intenzione – o forse sarebbe più giusto dire il coraggio – di mollare e andare a giocare da un’altra parte. Nonostante tutto, nonostante uno scenario che oggi sembra improbabile, in molti sono ancora convinti che da lunedì l’ipotesi più probabile è che Totti decida di accettare l’invito della dirigenza, lavorando al fianco del d.s. Monchi. E poi ci sono pure 6 anni di contratto da 600 mila euro netti che non sono un dettaglio. Che fine farebbero quegli anni da dirigente se Francesco andasse a giocare altrove? Davvero Pallotta avrebbe voglia di «sospendere» quell’accordo, senza cancellarlo?
RETROGUSTI – Complicato, come complicato è ora immaginare una festa serena, domenica. Se una sintesi fosse possibile, in questo mondo che è Roma, si potrebbe dire che le parole di Totti hanno aggiunto sale a un piatto che era già fin troppo condito. Il retrogusto ora sarà diverso. Nell’attesa, una parte della Sud così su facebook: «Inutile negare che qualche volta in questi 25 anni non abbiamo condiviso tuoi silenzi/dichiarazioni/atteggiamenti. Tu e soprattutto la società potevate fare qualcosa di più per non far usare il nome di Totti contro la Roma in quest’ultimo periodo. Qualche malinteso è il nulla in confronto ad aver indossato 25 anni la nostra maglia. Ci mancherai e forse qualcuno non se ne renderà conto subito».