Rischia di diventare la partita più importante dell’anno e forse anche della carriera di Eusebio Di Francesco. Porto-Roma di questa sera, calcio d’inizio allo stadio do Dragao alle ore 20 locali, le 21 in Italia, non metterà in palio solo il passaggio del turno, che dopo il 2-1 dell’andata vede i giallorossi leggermente favoriti anche nei pronostici dei bookmakers (2,30 la quota media per i lusitani ai quarti, 1,55 quella per i romanisti), ma anche l’estemporanea credibilità della squadra allestita da Monchi con le direttive di Pallotta e Baldissoni, e allenata da un signore che si ritrova ancora una volta all’ultima spiaggia, dopo aver passato il guado già col Genoa e dopo il tracollo in Coppa Italia a Firenze.
Se la Roma stasera sarà fuori dalla Champions, seppur nella consapevolezza che il traguardo minimo della qualificazione agli ottavi era stato almeno in questa competizione comunque già raggiunto, i dirigenti procederanno ad un’altra rivoluzione, l’ennesima dell’era pallottiana. E dietro le quinte restano salde le figure di Paulo Sousa (mistero sulla sua presenza allo stadio stasera, ma a Difra non darebbe fastidio), di Ranieri, di Donadoni, di Panucci. Ma se, passando nelle porte girevoli, la squadra sbucherà (nuovamente) nel salotto buono delle prime otto del calcio europeo, allora forse la banda tumefatta dal derby e da altre inquietanti prestazioni in questo perenne ottovolante, magari troverà un po’ di pace, e il traghettatore tanto citato in queste ore sarà ancora lui, Eusebio, l’araba fenice più resiliente che c’è: roba da riscrivere la storia dei miti greci. (…)
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