Inizia la fase due: finita la raccolta di plusvalenze, le grandi italiane comprano. Con una certa preferenza per il Made in Italy. Una vera e propria ossessione per Roma e Inter, che si contendono il gioiello del mercato di Serie A: Nicolò Barella. L’uscita del presidente cagliaritano Giulini ieri pareva un invito alla Roma: «Non facciamo aste. Con l’Inter avevamo un’intesa ma non li sento da 20 giorni, ora è tutto fatto con la Roma, Barella ci deve pensare un paio di giorni».
Quel termine, due giorni, è un ultimatum: all’Inter, però. Da Trigoria sono arrivati a mettere sul piatto 30 milioni, 5 di bonus e Defrel, vero pallino dei sardi. Marotta e Ausilio sono fermi a 36 milioni, da discutere bonus e contropartite. L’Inter offrirebbe in prestito Dimarco, forse non abbastanza.
Giulini prova a stanarli facendo capire che servirà un rilancio. Perché Barella vuole i nerazzurri e sembra stia già cercando casa a Milano, tentato da Conte, mentre il suo agente, Beltrami, è legato al club milanese dall’affare Nainggolan. Per questo all’Inter — dove ieri hanno dato ufficialmente il benvenuto a Godin e Lazaro, oggi tocca a Sensi — non rispondono e aspettano.
Confidando che il tempo sia un alleato che permetta loro di “fare” il prezzo: proprio Beltrami ieri incontrando la Roma ha alzato il muro riferendo del “no” del ragazzo. Che però, contattato direttamente, non era stato così perentorio. La Roma sa di avere poche possibilità ma non s’è arresa.
La prossima sfida tra i due club si giocherà sul fronte Dzeko: l’Inter, sul modello Barella, sa di avere il “sì” del centravanti che si libererebbe gratis tra un anno, punta a stremare gli avversari e non rilancia. Mentre la Roma non fa sconti sulla richiesta di 20 milioni. E intanto tratta il suo erede: l’utopia è proprio l’interista Icardi, ma la moglie e agente Wanda Nara — che riprenderà i contatti con l’ad nerazzurro Marotta, dopo le vacanze — ufficialmente si oppone alla cessione e insiste perché Conte gli trovi un posto in squadra.
Una posizione tattica, che blocca il mercato interista sui big. Ed è un guaio, anche perché i tifosi interisti aspettano il gran colpo, al punto da illudersi ieri per un commento social di Griezmann a una foto dell’amico Godin in nerazzurro. Molto più razionale per la Roma l’ipotesi Higuain. I giallorossi hanno proposto il prestito a 9 milioni e uno stipendio annuale da 4,5.
Perché l’operazione decolli, il centravanti dovrebbe spalmare su 4 anni i 2 residui con la Juve. E non lo farà senza una generosa buonuscita della Juve, circa 2 milioni. I bianconeri, che ieri hanno annunciato Rabiot, sono pronti a stringere anche per De Ligt. Ma con l’agente Raiola è nata una nuova idea: Gigio Donnarumma. L’idea di riunire a Torino presente e passato della nazionale, ossia lui e Buffon, affascina.
Il club smentisce ma l’ipotesi resiste: per superare il Psg, in vantaggio, i campioni manderebbero Szczesny a Parigi e il ricavato sarebbe girato al Milan (che ieri ha annunciato Theo Hernandez dal Real) con Perin. Triangolo difficilissimo. Ma chi resiste al fascino del Made in Italy.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci / F. Vanni