Quasi per incanto, mentre Pallotta da Londra ribadisce davanti al magico mondo del business che lo stadio di proprietà è una risorsa ineliminabile di sviluppo, il dossier Tor di Valle procede a passi regolari verso il momento zero: quello cioè in cui i bulldozer avranno ripulito l’area designata e il presidente della Roma potrà varare l’apertura del cantiere.
PROCEDURA – Questa settimana è stata importante, sotto l’aspetto procedurale, per codificare la variante urbanistica in seno alla Regione. Ieri è scaduto il termine formale perché gli enti presentassero osservazioni rispetto al verbale della Conferenza dei Servizi. Secondo quanto trapela non ci sono stati intoppi di alcun genere, perciò adesso il plico passa al Comune, comprensivo delle prescrizioni annotate a margine del progetto definitivo della Roma. Da quel momento dovrà passare un periodo di 30 giorni durante il quale anche i privati cittadini hanno il diritto di presentare le proprie osservazioni al piano, che diventa pubblico. In seguito il Campidoglio, con le eventuali controdeduzioni, porterà la questione al consiglio comunale per l’approvazione delle convenzioni da firmare con i proponenti. A quel punto tutto torna indietro con la navetta virtuale: sarà la delibera regionale a dare il via libera conclusivo alla costruzione.
TEMPI – Passerà comunque qualche mese. Baldissoni ha detto di essere fiducioso sul rispetto dei tempi tracciati dai tecnici, e quindi di invadere il sito di Tor di Valle con le ruspe tra aprile e maggio, per cominciare il lavori già prima dell’estate. «Siamo in dirittura d’arrivo – ha confermato Daniele Leodori, presidente del Consiglio Regionale, a Radio Radio – anche se è difficile essere precisi con i tempi adesso perché non si conoscono la quantità e la qualità delle eventuali osservazioni che riceverà il Comune. Ma ormai ci siamo: questo progetto è una grande opportunità per la città. E la presenza del ponte di Traiano, finanziato dal governo, sarà un elemento fondamentale del progetto». Confermati i dettagli del contratto “interno” tra la Roma e Pallotta: «La Roma prenderà in affitto lo stadio per 30 anni. E non avrà a che fare con le altre opere costruite secondo i dettami della legge sugli stadi».
RAPIDITÀ – Sull’argomento ieri si è espresso anche l’assessore regionale Michele Civita. «Dovremmo essere nei tempi – ha detto a Teleradiostereo -, è nel nostro interesse far sì che non ci siano ritardi. L’area dello stadio sarà migliorata a beneficio di tutti i fruitori del quadrante». Nonostante le elezioni regionali del 4 marzo: «Se verrà confermata l’amministrazione Zingaretti, ci sarà continuità nel percorso. Ma anche se dovesse cambiare il governatore, non vedo perché non si dovrebbe andare avanti».