Pasqua a Lecce, passaggio veloce a Roma e serata (ieri) a Torino. I movimenti di Antonio Conte sono monitorati dai tifosi giallorossi che non perdono occasione per postare selfie insieme al tecnico dei loro sogni, mappandone i movimenti giorno per giorno. Ed è proprio una foto scattata a Fiumicino, e postata su Instagram da un supporter giallorosso, a far scattare l’allerta sulla presenza del mister ex Chelsea nella capitale.
Conte ha fatto solamente scalo all’aeroporto romano, per tornare a Torino, dove ha ancora casa e dove, con l’occasione della gara di ieri sera tra Toro e Milan, incontrerà il suo grande amico Petrachi, attuale dirigente dei granata e prossimo direttore sportivo dei giallorossi. Un intreccio di avvistamenti e incontri che tiene in ansia i romanisti, smossi ulteriormente dalle parole di Totti («qualunque squadra farebbe follie per averlo») e di Ranieri («se arriva vado a prenderlo io all’aeroporto»).
Conte non ha ancora deciso se cedere al corteggiamento di Pallotta e soci, ma continua a far sapere di essere molto attratto dall’idea di vincere su una panchina che ha visto saltare tanti colleghi, anche perché la gloria a Roma sarebbe maggiore rispetto a quella che potrebbe raggiungere in altre città. Ma i punti interrogativi sono ancora tanti e restano legati al tipo di progetto che il club può garantirgli, tra cessioni inevitabili e una campagna acquisti che dovrà essere necessariamente di rafforzamento. La vittoria contro il Cagliari (3-0) tiene viva la corsa per la zona Champions che, al di là delle varie rassicurazioni, è un obiettivo fondamentale per poter ambire a un allenatore di questo livello e a una campagna acquisti appetibile. Conte vorrebbe la conferma di Zaniolo, nei confronti del quale è stato molto duro Totti.
«Ha già un contratto, per quanto deve firmare, dieci anni? Quello che ha va più che bene e vi ricordo che le cose si fanno in due», le parole dell’ex numero dieci che non hanno fatto piacere all’entourage del giocatore, in attesa di una chiamata da Trigoria per gettare le basi del rinnovo. Conte ripartirebbe da Dzeko e Manolas, due pilastri che, se non arrivasse lui, sarebbero, per motivi diversi, due potenziali partenti. Chissà che ne sarà invece di Pastore, apparso in via di recupero contro il Cagliari.
Gol e prestazione accettabile, per l’argentino, reduce da una stagione piena di infortuni e incomprensioni, anche molto accese, con Di Francesco. Tra i due il feeling non è scattato, con il giocatore che si è sentito accantonato e l’ex tecnico che ha invece vissuto come un tradimento alcuni atteggiamenti tenuti dal giocatore negli ultimi mesi. La Roma spera che il cartellino di Pastore — pagato circa 27 milioni di euro la scorsa estate — si rivalorizzi per provare a piazzarlo in estate da qualche altra parte, sgravandosi così di un ingaggio importante (4,2 milioni a stagione).
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza