Il bilancio stavolta sorride davvero. Dalla semestrale pubblicata ieri si evince che i ricavi della Roma sono in crescita, specificatamente di quasi 15 milioni (dai 124 della scorsa semestrale ai 134,8 di quella attuale), frutto soprattutto dell’aumento dei ricavi da gara, di una maggiore distribuzione dei ricavi da Champions (53,3 contro 47,8) e dell’inserimento a bilancio dei nuovi sponsor (9 milioni provenienti da Qatar Airways, Hyundai e Betway). A frenare la positiva inflazione c’è la crescita del costo del personale (giocatori, in tutto 95,9 milioni) e i mancati rimborsi assicurativi. A fronte di tutto ciò il risultato economico consolidato al 31 gennaio 2018 è positivo per 1,7 milioni di euro, rispetto al -40,3 della scorsa stagione, con una variazione positiva di 42 milioni di euro.
Incidono e non poco le plusvalenze da 76,3 milioni maturate dalla cessione di giocatori come Alisson e Strootman. L’indebitamento del gruppo resta alto (196,4 milioni di euro) ma anche qui in calo rispetto ai 218,8 milioni della scorsa estate così come il deficit patrimoniale pari a 100,6 milioni (rispetto ai 105,4 del 30 giugno 2018). La Roma ritiene di dover chiudere in perdita anche il bilancio 2018/19, il cui esito finale sarà ovviamente legato alla doppio corsa Champions. Nella semestrale compare pure la notizia del riscatto definitivo di Cristante per 30 milioni visto che si sono verificate le condizioni contrattuali previste. Contemporaneamente il Consiglio di amministrazione della Roma ha deliberato la nomina di Baldissoni a vice presidente esecutivo del club.