Classe 1995, Bryan Cristante; classe 1997 Ante Coric; classe 1999 Justin Kluivert. Tre giocatori, media anni: 21. Media che si alza se aggiungiamo il quarto neo arrivato nella capitale, ovvero Iván Marcano, che di anni ne ha 30. La domanda – lecita – che la Roma giallorossa si pone è: ma questi ragazzini basteranno a portare la Roma alla vittoria? Impossibile dare una risposta, si può rispondere sì o no, e in entrambi i casi senza alcune certezza. E comunque per segnare un vincente percorso teorico, bisogna aspettare la fine del mercato, che sarà fatto comunque di cessioni e di altri acquisti, magari non più di giovincelli.
I ragazzi italiani del 1999 in Italia si affacciano ora al grande calcio, lo straniero invece è un po’ più formato, più testato. E qui andiamo su un dato dei tre calciatori appena presi da Monchi, che dovrebbe portarci a una riflessione. E’ vero, Cristante, Coric e Kluivert sono giocatori molto giovani, quindi a rischio,ma è pure vero che ognuno di loro ha un collaudo già effettuato. Cristante, ad esempio, ha sulle gambe 105 partite, distribuite tra Milan, Benfica, Palermo, Pescara e Atalanta, con 17 reti segnate tra le varie competizioni disputate, dai campionati alle coppe (5 presenze in Champions, 8 in Europa League). Un giovane vecchio, quasi, entrato pure nel giro della Nazionale azzurra. Stesso discorso, almeno per quel che riguarda le presenze in campo internazionale, vale per Ante Coric, che tra Champions ed Europa League (preliminari compresi) segna 23 presenze e 2 reti. A differenza di Bryan, Coric ha solo esperienza in Croazia, con la maglia della Dinamo di Zagabria: 120 partite e 21 gol, tra campionato e coppa nazionale. Quattro le presenze con la Croazia.
L’ULTIMO E veniamo all’ultimo della nidiata, Justin Kluivert: 56 gare e 13 gol. Sono 44 e 12 in Eredivisie 2 e una rete nella coppa nazionale, 10 presenze in Europa League, dove stregò Mourinho. Un gettone anche in nazionale. Occhio, quindi, a definirli inesperti. Ragazzini sì, non ci sono dubbi, c’è scritto sulla loro carta d’identità. Monchi e Di Francesco hanno come obiettivo quello di svecchiare la rosa, snellendo anche gli ingaggi. E creare una struttura fresca, giovane, che sappia andare ad alta velocità. Il giovane che poi esplode, però, diventa cedibile, quindi fonte di guadagno. E questo spaventa tanti tifosi. Ma Monchi non si ferma e offre una decina di milioni per Sandro Tonali del Brescia, classe 2000, a quanto pare, il nuovo Pirlo. La tendenza è questa. Presente e futuro.