È stata la fine di un incubo, quasi undici mesi che non passavano mai. Alessandro Florenzi ieri è stato uno dei grandi protagonisti della vittoria contro il Verona, è tornato come aveva lasciato, da terzino, non il suo ruolo preferito, ma con una partecipazione alla manovra che è stata subito importante, come se non si fosse mai fermato. Il secondo gol di Dzeko è stato frutto di una sua grande giocata, la corsa verso il fondo, il dribbling a mettere seduto Valoti, il cross che è stato una pennellata per la testa di Dzeko. Di Francesco ha fatto preparare bene Florenzi per il ritorno in campo. Quindici giorni fa l’amichevole contro il Chapecoense, poi qualche panchina, infine i novanta minuti contro il Verona. Presenza annunciata dal tecnico già alla vigilia. Alessandro ha inevitabilmente avvertito la fatica nel secondo tempo, ma il tecnico è molto soddisfatto della sua prestazione. Lo stimava da avversario, oggi che lo allena ha imparato a conoscere meglio anche l’uomo, oltre che il giocatore: «Florenzi ha grande personalità, perché sa occupare bene tutte le zone del campo. Se parte dal basso gioca semplice, ma negli ultimi venticinque metri osa e rischia».
DA RICORDARE – Il 16 settembre è una data che non dimenticherà facilmente. E’ una data magica per Florenzi. Nel 2012 ha segnato al Bologna, lo stesso giorno dell’anno successivo al Parma, due anni dopo al Barcellona. E ieri l’assist nel giorno del suo ritorno in campo.
DARÒ TUTTO – Alla fine la sua felicità è incontenibile: «Siamo la Roma, lasciamo perdere quello che succede fuori. Dobbiamo essere il gruppo che siamo e lasciare fuori polemiche e belle parole, pensiamo solo a giocare a calcio. Non è un problema per me cambiare più ruoli, cercherò di mettere in difficoltà l’allenatore e di ritagliarmi il mio spazio, per tutte le posizioni. Mi piace far pensare agli altri che mi ero preso solo una pausa. Mia moglie e mia figlia sono le persone che mi hanno più aiutato e non smetterò mai di ringraziarle. E non vedo l’ora di tornare a casa per riabbracciarle». E’ tornato per aiutare la Roma ad essere protagonista: «Dobbiamo dimostrarlo partita dopo partita, pensando di giocare sempre una finale. Così possiamo fare bene, abbiamo un gruppo solido». Smentisce le voci fantasiose di una litigata con Totti: «Quello che succede fuori dal campo mi interessa poco, ma non potevo stare zitto, è qualcosa che non è mai successa. Abbiamo lasciato fuori con il sorriso una polemica inesistente».
LA FAMIGLIA E DANIELE – Non sono stati facili questi mesi: «Questo infortunio può rendermi ancora più uomo di quello che ero. Mi ha reso consapevole che serve il lavoro per andare avanti, la mia vita si è sempre basata sul lavoro ma ora ancora di più. Va tutto in prevenzione del ginocchio e con l’obiettivo di giocare il massimo di partite. Oltre alla mia famiglia nell’ambiente calcistico Daniele (De Rossi, ndr) è quello che mi ha aiutato di più». Florenzi ha fiducia piena in Di Francesco: «Sta adattando il suo gioco alle nostre caratteristiche. Lo sta facendo da quando siamo partiti per Pinzolo. Si comincia a vedere quello che vuole lui. Dobbiamo andare tutti verso la stessa direzione».