Ha una grande determinazione, la stessa che gli ha permesso di vincere la diffidenza con la quale era stato accolto a Roma, due stagioni fa. Emerson Palmieri si è infortunato proprio all’ultima giornata dello scorso campionato, quella dell’addio di Totti, che si fermò con le lacrime agli occhi a infondere coraggio al giovane compagno con il ginocchio rotto. Emerson è stato operato dal professor Mariani all’indomani dell’infortunio, il 29 maggio. Secondo il protocollo dell’ortopedico romano dovrebbe tornare in campo entro quattro mesi. Aggiungendo la scrupolosa prudenza dei preparatori della Roma diciamo che entro ottobre potrebbe tornare a giocare.
TRAGUARDO AZZURRO – Emerson con Spalletti ha fatto grandi progressi, si è conquistato il posto da titolare, ha guadagnato la convocazione nella Nazionale italiana, che ha accettato grazie al doppio passaporto. Ora la Roma cerca un esterno sinistro considerata la sua assenza, ma il brasiliano si impegna per conquistare in fretta la fiducia di Di Francesco. Ha fatto il punto alla fine del ritiro: «Sto bene, sono nella fase in cui devo lavorare in palestra per riguadagnare i muscoli che ho perso. E’ passato già un mese e mezzo dall’infortunio e sta andando tutto bene». Un infortunio che gli ha tolto la soddisfazione di esordire in maglia azzurra: «Purtroppo è successo proprio all’ultima giornata. Non mi era mai capitato un infortunio così serio, ora è successo a me come è successo a tanti altri. E’ dura, però ora penso solo a recuperare». A Roma dopo un anno di incertezze ha conquistato tutti: «I messaggi di incoraggiamento che mi arrivano rendono tutto più facile».
GRAZIE LAZIO – La svolta la scorsa stagione nel derby di andata: «Prima della partita con la Lazio avevo già giocato 4 o 5 partite consecutive da titolare, ma serviva un test importante ed è stato quello. Abbiamo vinto, da quel momento le cose sono cambiate. Mi sono sentito da Roma. Sapevo di avere delle qualità, serviva continuità. Sono cambiato nella testa probabilmente dopo il Porto, perché se avessi continuato a giocare in quella maniera non sarei mai stato titolare». E ora con Di Francesco dovrà adattarsi a un calcio diverso: «Sto seguendo molto gli allenamenti perché sono infortunato, ma ho giocato due volte contro il Sassuolo e ho visto quanto il nuovo allenatore lavori sugli esterni. Cresce la voglia di tornare, si corre di più ma si gioca anche di più».