Nelle ultime 4 partite la squadra giallorossa ha subito un solo gol. D’altronde, da quando è tornato a Trigoria, Ranieri ha spiegato bene il suo mantra: «Dobbiamo non subire reti, poi con la qualità che abbiamo davanti la via della porta la troviamo». E se l’avvio non era stato incoraggiante (vittoria stentata con l’Empoli, sconfitta a Ferrara con la Spal, sconfitta in casa col Napoli e pareggio in casa con la Fiorentina: sempre con reti al passivo), da quel momento in poi solo Perisic è riuscito a battere Mirante.
Ecco, proprio il cambio del portiere è stata una delle mosse che hanno contribuito a blindare la difesa. Non si tratta tanto del valore assoluto dell’ex portiere del Bologna rispetto a Olsen, ma del fatto che l’attuale titolare conosce l’italiano e sa guidare meglio la difesa rispetto allo svedese. Ranieri ha ordinato anche di tenere strette la linea della difesa con quella di centrocampo, così in questo contesto è cresciuto esponenzialmente anche il rendimento di Fazio, che ha meno campo da coprire e rischia assai meno di essere preso in velocità.
Tra l’altro, il diktat del tecnico di non far partire perforza l’azione da dietro con la palla a terra (con tutti irischi che possono esserci nel palleggio), forse fa lavorare di più gli attaccanti nei duelli sui lanci lunghi e le relative «seconde palle» da andarsi a cercare, ma fa trovare la difesa sempre ben posizionata.
FONTE: La Gazzetta dello Sport
https://youtu.be/_NiEv9yWze4