Eusebio Di Francesco era stato difeso dopo Bologna-Roma (2-0), quando James Pallotta aveva commentato il gioco visto come «disgustoso». Ed era stato confermato dopo l’1-7 in Coppa Italia contro la Fiorentina Il tracollo nel derby – un 3-0 accettato supinamente, senza combattere-ha cambiato la situazione. L’allenatore giallorosso, adesso, è un trapezista senza rete. Il d.s. Monchi, che ormai tutti danno in partenza per l’Arsenal a fine stagione, non ha più la forza per fargli da scudo.
Francesco Totti, altro grande elettore di Di Francesco, è stato presente solo nella prima parte dell’incontro tra dirigenti allo stadio Olimpico, alla fine del derby. Quella in cui, verosimilmente, si è parlato se chiedere o meno alla squadra di andare subito in ritiro. Ipotesi scartata. Per la prima volta – proprio perché la sensazione è stata quella di un possibile crollo verticale – si è presa espressamente in esame la possibilità di un esonero di Di Francesco. L’eliminazione dalla Champions League renderebbe ingestibile la situazione. (…)
A fine campionato, comunque, ci sarà una profonda ristrutturazione. Monchi chiuderà con largo anticipo la sua avventura, Di Francesco non sarà salvato nemmeno dal contratto ancora in essere da 3 milioni netti con scadenza giugno 2020. La stessa data di quelli di Dzeko e El Shaarawy: solo il secondo ha possibilità serie di prolungamento. Ma prima c’è la partita contro il Porto, per salvare il salvabile.