Si è pensato anche allo stadio della Roma nella «manovrina» del governo Gentiloni: nei 68 articoli c’è una norma che riguarda la realizzazione dei nuovi impianti. Sono molti i riferimenti che sembrano favorire Tor di Valle, in particolare c’è una modifica che potrebbe agevolare l’iter amministrativo:«Viene stabilito che la conferenza di servizi decide in “modalità sincrona” e anche in modo unificato con quella che esprime la valutazione di impatto ambientale e il verbale conclusivo può costituire adozione di variante allo piano regolatore comunale». Il verbale della conferenza dei servizi, «può costituire adozione di variante al piano regolatore comunale» e quindi passare all’approvazione al consiglio comunale.
L’articolo inoltre ordina l’intero percorso e stabilisce che «lo studio di fattibilità per la costruzione di impianti sportivi deve essere presentato da una società o associazione sportiva, che può associarsi con altri soggetti o consorzi». E, come sta succedendo a Roma, «può ricomprendere anche la costruzione di immobili con destinazione d’uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell’impianto». Non si può non pensare alle torri Libeskind, eliminate dal progetto della giunta Marino su richiesta di Raggi.