Non li porta all’inferno, tutt’altro, ma Daniele De Rossi alla Roma fa il Caronte, traghetta i nuovi, li fa salire e scendere, indica la strada. E poi fa un mucchio di altre cose, il mediano, il centrale di difesa al’occorrenza. «Una volta facevo anche la mezzala universale. Difendevo e segnavo. Poi sono invecchiato». Adesso farà pure il capitano, senza se e ma e apposizioni che puntualizzano. Il futuro è passato, la leadership diffusa esiste in questa Roma, vedi Strootman e per altri versi Nainggolan, ma De Rossi ora che Totti cambia mestiere è il capitano istituzionale. Traghettare rientra nel ruolo. «Dev’essere difficile cambiare città quando si è giovani. A me non è capitato. Nel caso avrei voluto che qualcuno si comportasse con me come io mi comporto con Ünder, per esempio, incoraggiandolo e spiegandogli. E con Tumminello e con gli altri».
IMPRESSIONI – Ha parlato con un certo impegno e un certo impeto a Roma Tv, di sé e del resto, spesso senza distinguerli. «Sono sedici anni di precampionati con la Roma. Il primo fu dopo lo scudetto. L’entusiasmo mi contagiò. Mi spinge l’amore per questa squadra. Ai giovani dico anche questo: godetevi persino i momenti di solitudine e di nostalgia, perché poi vi mancheranno. Ci manca Totti, il capitano assoluto, il simbolo, ed è una responsabilità in più per chi c’è ancora. Non siamo eterni e dobbiamo fare i conti con questo. Francesco però sembrava esserlo». Campionato nuovo, squadra nuova, lui quasi anziano. «Essere capitano è un onore. Volevo diventare qualcosa di importante per i tifosi. La fascia mi aiuta ad attenuare la mia impulsività. Abbiamo perso figure significative, altre ne abbiamo trovate. Tutti i nuovi mi hanno trasmesso ottime impressioni, ho capito le ragioni dell’investimento su Ünder, suona strano lavorare con Di Francesco ma so che lui vuole il bene della Roma proprio come me. Quest’anno sarà ancora più difficile eppure noi continuiamo a sperare di raggiungere la Juve». Ha appena compiuto 34 anni e ufficialmente non ha mai vinto lo scudetto. Ma non era neppure mai stato capitano. Prima o poi il presente arriva.