Spettatore dei due derby di Coppa, De Rossi con la schiena dolorante ha vissuto solo l’aria pesante dello spogliatoio dopo l’eliminazione, mentre il suo allenatore davanti alle telecamere veniva messo di fronte al bivio: partire o restare? A consigliare la Roma sul da farsi è Daniele, in un’intervista a Rivista Undici registrata due settimane fa, quando ancora c’era in ballo una possibile finale: «Ho cominciato a vedere il calcio con gli occhi di Spalletti ed è un bel vedere. Al di là di che cosa farò io o del fatto che a volte ha un carattere difficile, la società dovrebbe fare di tutto per trattenerlo». Un altro domani da scrivere è il suo: «Prima o poi dovrò affrontare il discorso con il club, ma non ci penso. Voglio continuare a giocare ancora per un po’. Vivere senza Roma sarebbe stata una cosa che mi avrebbe fatto più male del non aver vissuto un Real Madrid -Barcellona o di non aver vinto determinate cose».
Nella capitale ha visto tanti allenatori, chi più amato chi meno: «Con Zeman non mi sentivo indispensabile. Con Ranieri ho vissuto la stagione più esaltante. Conte mi ha folgorato, tatticamente è un mostro». Magari un domani anche De Rossi siederà in panchina: «Se dovessi fare quel mestiere chiederei di andare a vedere Guardiola per imparare». Il contratto scade a giugno ma il futuro è da calciatore, anche perché «è un annetto che ho ricominciato a sentirmi un giocatore di alto livello». Ieri si è allenato in gruppo, ma ancora sente dolore, per cui a Bologna potrebbe toccare a Paredes e Strootman.