Un compleanno speciale, lontano da casa, ma con la fascia al braccio. Daniele De Rossi, a Boston, ha soffiato su 34 candeline, preparandosi a una stagione da capitano. Ruolo che ha ricoperto tanto anche negli ultimi due anni, ma sempre da vice, con la presenza di Totti, seppur il più delle volte in panchina. Il numero 16 lo scorso 28 maggio, nella serata dello straziante addio al calcio di Francesco, ha raccolto non solamente i gradi di capo gruppo, ma un’eredità morale da trasportare con la maglia della Roma nei prossimi due anni. «Se non sarà la Juventus a vincere lo scudetto, voglio esser io a vincere – la determinazione del centrocampista, che affronterà in amichevole la squadra di Allegri domenica prossima – è difficile avvicinarsi ai bianconeri, ma se ci riusciremo vorrà dire che stiamo facendo qualcosa di grande. E ho ancora un paio di stagioni per provarci». Fortissimo ancora il legame con Totti, che ritroverà nella capitalenei panni di dirigente. «Lo sento sempre per non lasciarlo solo, ma lui solo non sarà mai, ma bisogna andare tutti quanti, senza di lui, anche se sarà diverso. È un grande amico».
Stanotte (ore 2 italiane) la Roma affronterà il secondo test negli Usa, all’interno dell’International Champios Cup, contro il Tottenham. Il gruppo si trasferirà in mattinata a New York, dove troverà Monchi, partito nel pomeriggio di ieri dalla capitale. Il ds deve fare il punto con Pallotta sulla trattativa per Mahrez. Il club giallorosso non intende mollare la presa, impegnato in un vero e proprio braccio di ferro col Leicester. Gli inglesi chiedono più di 40 milioni, mentre la Roma si fermerebbe a una trentina. Necessario non mollare la presa, puntando su un abbassamento della richiesta col trascorrere dei giorni. Da Boston è intanto Perotti a promuovere il giovane: «Sembra un mancino molto forte, gli piace puntare l’uomo e ha velocità: sarà molto importante».