“Oggi è una festa, ci siamo abituati all’idea. Ho visto tanti addii, ma quando chiama un uomo così risponde tanta gente, è piacevole fare queste rimpatriate”.
Cosa perde il calcio? “Perde quello che sapete voi, un campione che non vedremo più. Tutti perdiamo un uomo spogliatoio incredibilmente sottovalutato, non tutti sanno che è un ragazzo a cui piace scherzare, un Compagno con la C maiuscola”.
Aneddoti? “Dovremmo fare un’altra partita solo per raccontarne, li ha descritti nel libro. Bastano quelli per sapere che ci siamo tanto divertiti”.
Bello come l’addio di Totti? “Totalmente diversi, uno è un giocatore di calcio meraviglioso, che ha vinto tutto tante volte, l’altro per noi romani era qualcosa di più, che tocca di più. Per quella città non avrebbe avuto lo stesso senso, è stato qualcosa di duro da digerire, quasi di grave.
Gli è rimasto il tocco? “Gli rimarrà fino a 50-60 anni”.