Daniele De Rossi non gioca una partita da titolare dallo scorso anno. Era il 30 dicembre, contro il Sassuolo riportò una lesione al polpaccio, un problema muscolare che si trascina da anni e che ormai è abituato gestire. De Rossi ci ha messo un po’ a recuperare e ancora non è al top. Ieri si è rivisto nei minuti finali della gara con il Benevento. Era stato convocato per la gara contro l’Inter ed era andato in panchina, ma poi il dolore non diminuiva e si è preferito aspettare. Di Francesco alla vigilia della partita di Verona aveva detto: «Non lo convoco, così proviamo a recuperarlo per la gara con il Benevento». Sabato l’ultimo test, ma solo per avere l’ok per andare in panchina. E nei minuti finali il ritorno in campo con applausi a scena aperta per Ünder che gli ha lasciato il posto dopo la gran partita che il turco ha giocato ieri. Sono quasi 4 anni che De Rossi combatte con il problema muscolare al soleo della gamba sinistra, una lesione che si riacutizza. Di Francesco, d’accordo con il giocatore, ha deciso di gestirlo, in vista della partita di Champions contro lo Shakhtar, in programma il 21 febbraio in Ucraina. E’ lì che, con Gonalons ancora alle prese con un guaio muscolare, servirà Daniele al top.
LE TAPPE DEL CALVARIO – I problemi muscolari alla gamba sinistra del capitano sono cominciati dal Mondiale del 2014: edema, con in ammazione importante, al soleo del polpaccio sinistro. Poi, il 21 settembre del 2014, in campionato contro il Cagliari, De Rossi si rifà male sullo stesso punto. Il 25 gennaio 2015, il problema si ripresenta a Firenze. E sempre a Firenze, a ottobre del 2015, nuovo stop a causa della gamba sinistra. In questo caso, però, l’infortunio riguarda gli adduttori della coscia. Verso metà febbraio del 2016, De Rossi è di nuovo costretto ai box a causa di una lesione di primo grado ancora al soleo rimediata contro il Real. Da allora almeno altri tre stop per lo stesso infortunio.