La Roma è fiduciosa, ma i tempi saranno lunghi. Ieri a Nyon la delegazione formata dal d.g. Mauro Baldissoni, l’a.d. Umberto Gandini e il Chief financial officer Giorgio Francia si è presentata alla commissione Uefa per il controllo finanziario dei club. Sul tavolo, l’accordo transattivo siglato dal club giallorosso nel maggio del 2015 e lo sforamento del Financial fair play nell’ultimo bilancio, che non è stato chiuso in pareggio.
La perdita è stata contenuta in meno di dieci milioni e le cessioni di Emerson Palmieri e Hector Moreno nel mercato di gennaio dimostrano la volontà della Roma di ridurre il gap. Anche per questo da Trigoria filtra fiducia sulla sentenza, che arriverà probabilmente a fine aprile. La Roma si aspetta una multa e spera, invece, che non ci siano restrizioni della rosa per le competizioni europee, come già avvenuto in passato. Per la Roma è sempre più importante entrare tra le quattro qualificate alla Champions, altrimenti sarà d’obbligo un intervento più pesante sulle cessioni. Uno dei bersagli dei grandi club europei è Alisson, che ieri ha parlato a Sky: «Io penso solo alla Roma e cerco di stare concentrato. Le parate non sono per me, sono importanti se aiutano la squadra a vincere. Il merito è del mister Savorani, che lavora tutti i giorni con me».
Per la gara di domani sera contro il Benevento (20,45) si cercherà fino all’ultimo il recupero di Daniele De Rossi, assente dal 30 dicembre per problemi al polpaccio. Oggi il test decisivo, nel quale DDR proverà a forzare. Difficile, comunque, ipotizzare un utilizzo dall’inizio. Non ci sarà, di sicuro, Bruno Peres. Il brasiliano è stato punito dopo il «botto» alle 5 di mattina con la sua Lamborghini. Ieri gli è arrivato l’invito di tre campioni – Bruno Francisci (Formula 2), Alex Frassineti (Gt Lamborghini) e Matteo Babalus, (Ferrari Challenge) -, che oggi parteciperanno al convegno I segreti del pilota: «Visto che non è convocato, Peres sarebbe ospite gradito: possiamo insegnargli come si guida una Lamborghini».