Daniele De Rossi è il protagonista della copertina del nuovo numero del settimanale “Rivista 11”. Il numero 16 giallorosso si è “confidato” in una lunga intervista con il direttore Giuseppe de Bellis, toccando in lungo e in largo la sua carriera e il suo futuro. Da Spalletti a Totti, da Conte agli stadi inglesi; di seguito un’anteprima dell’intervista:
Spalletti: “La Roma dovrebbe fare di tutto per trattenere Spalletti. È stato l’allenatore che mi ha condizionato di più. Ho cominciato a vedere il calcio con gli occhi di questo allenatore. Ed è un bel vedere. Al di là di che cosa farò io, al di là che a volte ha un carattere difficile, la Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo perché sarà più forte”.
Il rinnovo del contratto: “È una cosa che prima o poi dovrò affrontare con la società. Ma non ci penso. Ma voglio continuare a giocare ancora per un po’. Vivere senza Roma sarebbe stata una cosa che mi avrebbe fatto più male del non aver vissuto un Real Madrid-Barcellona, o di non aver calcato gli stadi inglesi più belli, di non aver vinto determinate cose.”
Con Conte in Nazionale: “Mi ha folgorato. Io amo le persone dirette. Amo chi dice la verità. Tatticamente è un mostro. È un animale da campo. Non è facile essere un suo giocatore, ma è bello esserlo. Ranieri? È quello con cui ho vissuto la stagione più esaltante.”
Il rapporto con Totti: “Io mi sono permesso in questi 16 anni un lusso che a Roma si sono permessi in pochi: viverlo non solo come un idolo. Stare tutti i giorni con lui ti porta a vivere come una cosa normale l’essere accanto a un calciatore che non è normale.”
Futuro da allenatore: “Ho avuto due tra i dieci allenatori migliori del mondo: Spalletti e Conte. Il terzo è Luis Enrique. Con un altro, Guardiola, ho giocato, e se dovessi prendere una panchina chiederei di andare a guardarlo per imparare.”