ROMA CLUB ESQUILINO
di Valerio Cucci
Presidente: Mario Iosa
Sede: Via Merulana 216
Telefono: 0670453763
Mario Iosa, Presidente Roma Club Esquilino, si racconta in un’intervista sullo storico club romanista: Roma Club Esquilino. Il club nasce come circolo sportivo negli anni sessanta, ma si evolve nel giro di un decennio alla trasformazione in un vero e proprio club sportivo.
Il cambiamento del Roma Club Esquilino fu reso possibile dalla passione e alla determinazione del suo storico presidente: Fausto Iosa, anche Vice Presidente dell’Associazione Italiana Roma Club, morto nel Maggio 2010. Con il suo apporto il tifo è cambiato, grazie all’introduzione di coreografie eseguite dai famosi boys, tamburi, che portarono per primi all’Olimpico.
La storia del club è ricca di aneddoti e fatti curiosi, come quella volta che il club sgomberò una strada bloccata per arrivare ad una partita contro i compagni del Roma Club Monza, ma soprattutto di moltissime iniziative nel sociale, a sostegno della comunità di cui sono sempre stati membri attivi.
Molta allegria, ma anche impegno, dedizione nelle trasferte e innovazione, l’elemento caratteristico infatti di questo club romanista è proprio la stravaganza e il rendersi precursore di quello che oggi è il tifo che vediamo allo stadio. Basti pensare all’istituzione del premio “Il Gladiatore d’oro”, assegnato al giocatore romanista che meglio incarna lo spirito del combattente romano, un’iniziativa che ha avuto grosse risonanze mediatiche e che ha raggiunto un’enorme affluenza di tantissimi romani che hanno partecipato alla votazione recandosi nei punti segnalati per scegliere il proprio beniamino.
A proposito di simboli e legami, il Roma Club Esquilino coltiva un’amicizia e rapporto speciale con tutti i calciatori romanisti, ma il più coccolato è stato sicuramente Bruno Conti. Nonostante oggi i tempi siano cambiati e l’aggregazione si sia resa più difficile anche a causa dei social network, il club continua la sua attività nel posto di sempre, accanto alla curva sud nella Tribuna Tevere, perché il loro cuore appartiene a quell’angolo di stadio. Ed è proprio grazie alla curva sud che sono nate molte collaborazioni e intensi scambi, tanto che molti membri della sud sono anche iscritti al Roma Club Esquilino.
Anche se oggi il tifo non ha più la stessa spettacolarità di un tempo, anche perché la presenza allo stadio è diminuita, il lascito del Roma Club Esquilino è immenso e perdura nel tempo.
Come nasce e dove il Roma Club Esquilino? “Il Roma Club Esquilino non è un club qualsiasi, ma ha fatto la storia. La tifoseria è sempre stata unica, grazie al nostro presidente per tantissimi anni Fausto Iosa, che ha rivoluzionato il modo di tifare dai primi anni 70. Per esempio il nostro Roma Club Esquilino esisteva come circolo negli anni 60, nel 70 abbiamo fondato con Iosa insieme a Giulio Baldelli, Angelo Donati e Vincenzo Pandolfi il Roma Club Esquilino. Per due/tre anni abbiamo avuto il bandierone più grande della storia del tifo romano, riprendeva la bandiera USA. Eravamo in curva nord i primi anni (75, 76, 77) e portammo per primi i tamburi (12), le coreografie con i boys e Antonio Bongi con cui abbiamo creato il tifo che vediamo anche oggi. Un’usanza del club molto bella era partire ogni inizio di campionato con modi differenti, una volta ci mettemmo sopra le botticelle con dietro un torpedone di macchine, un’altra dei carretti, insomma era un modo per ritrovarci tutti insieme in modo stravagante e creativo.”
Quali attività svolgete con il club? “Abbiamo fatto molte cose nel sociale, in collaborazione con la Parrocchia Santi Silvestro e Martino ai Monti , il cui parroco ricordo era laziale, ma nonostante ciò ogni Natale facevamo partite di beneficienza e raccoglievamo fondi per comprare palloni, panettoni per la comunità. Nell’82/83 facemmo una festa incredibile in Via Merulana a cui hanno partecipato migliaia di persone anche non romaniste o interessate al calcio, ma grazie al Roma Club Esquilino hanno festeggiato una bella giornata. Ricordo Inter-Roma 80/81, la Roma vince 4 a 1 con tripletta di Pruzzo, avevamo dopo una partita contro Roma Club Monza da loro, di notte mentre viaggiavamo per andare siamo rimasti imbottigliati perché un tir si è rovesciato con il carico. In quell’occasione tutti i ragazzi del club hanno sgombrato la strada prima dei pompieri.”
Cos’è il premio “Il Gladiatore d’oro”? “Abbiamo istituito il premio Il Gladiatore d’oro – il giocatore romanista che impersonava il lottatore in mezzo al campo, non necessariamente il più bravo – tutti i soci del club votavano in vari punti segnalati o nella sede del club, e si davano 3 preferenze a girone. Loris boni, Di Bartolomei, per due anni Bruno conti e Francesco Rocca, questi i vincitori negli anni. Ora non lo facciamo più dopo la morte di Fausto Iosa, ma potremmo rifarlo anche se è un impegno organizzativo grosso.”
Che rapporti avete con la curva sud? “Il Roma Club Esquilino è sempre stato anche molto vicino al Commando Ultrà e spesso e volentieri in alcune occasioni c’era una stretta collaborazione tanto che molti di noi erano nel commando e viceversa. Oggi mi accorgo che c’è meno partecipazione, è cambiato il modo in ogni caso di fare al tifo, ma sappiamo di aver lasciato un grande lascito.”
Mettavate anche a disposizione i locali del club per preparare le coreografie? Come vivevate le trasferte? “Per le coreografie avevamo uno spazio nostro. Grazie alla collaborazione con la Curva Sud abbiamo creato cose positive. Il nostro club non ha mai saltato una trasferta, anche se ora è più difficile seguire la squadra con la questione biglietti, barriere e limitazioni che fanno pensare alla gente che è meglio vedere la partita tranquilli a casa. Prima era sempre pieno oggi meno.”
Avete cambiato sede negli anni? “Sì spessissimo, oggi però non serve davvero più, costerebbe eccessivamente, al momento ci appoggiamo al negozio di Fausto Iosa.”
All’Olimpico dove vi posizionate? “Nella Tribuna Tevere più vicini possibile alla sud perché il nostro cuore è rivolto lì.”
In quanti riuscite ad andare ogni domenica? “Siamo sempre tanti, chi in Monte Mario, chi in sud siamo davvero tantissimi e ci trovate un pò ovunque. All’Esquilino c’è solo la Roma.”
Avete un giocatore a cui siete più legati per un particolare motivo? “Bruno Conti, perché è sempre stato anche lui molto legato a noi, lo abbiamo coccolato dalla primavera e allo stadio ci salutava sempre considerata la sua amicizia con il presidente stretta nel tempo. Anche Francesco Rocca per noi era importante, ma Bruno di più.”
Come vedi la Roma attuale? “Siamo ad alti livelli, sempre secondi o terzi e a me sta bene però ho l’idea che ci siamo troppo imborghesiti, il motto “la Roma non si discute, si ama” vale sempre ma per meno persone.”