Doppia ansia in “serbo”: Kolarov e Milinkovic – causa mancate coincidenze aeree – dovrebbero tornare nella capitale soltanto venerdì 17. Il giorno di per sé non porta fortuna, figuriamoci dopo oltre 20 mila chilometri percorsi da entrambi solo fuori dal campo fra Cina, Corea del Sud e Italia. Le notti d’Oriente fanno già perdere il sonno a Inzaghi e Di Francesco. Figuriamoci se, oltre a quella per Aleksander e Sergej, s’aggiungerà pure l’ansia per altri tredici protagonisti (su 22 in campo), che gireranno l’Europa prima di presentarsi alla supersfida del 18 novembre. Acceleratore a quasi 55 mila chilometri (esattamente 54.551), la marcia sul derby inizia con due settimane d’anticipo. Anzi di più, perché Inzaghi ha anche fatto le prove nel caso in cui dovesse davvero rinunciare a Milinkovic: Luis Alberto arretrato a centrocampo la soluzione per far spazio a uno fra Nani e il redivivo Felipe Anderson alle spalle dell’attaccante. Lo spagnolo ha dimostrato di poter essere la rivelazione del prossimo derby. Lo conferma la prima convocazione della Spagna campione del mondo per le amichevoli contro Costa Rica (sabato) e Russia (martedì). Più di settemila chilometri in volo fra Malaga e a San Pietroburgo, oltre mille in meno per Perotti e Fazio che, salutata l’Argentina, torneranno da Mosca dopo una sola amichevole in sordina.
GLI ITALIANI – Sarà l’Italia a strappare a Roma le maggiori energie mentali e capitali: i giallorossi, in particolare, viaggeranno per 71.071 chilometri complessivi; tra andate e ritorni. Da El Shaarawy Florenzi e De Rossi a Parolo e Immobile (4.108 km ciascuno). Meno male che almeno il ritorno degli spareggi contro la Svezia si terrà lunedì 13 a San Siro, ma Inzaghi e Di Francesco sino ad allora non potranno comunque tirare alcun sospiro. A Trigoria sperano che Ventura non sfiori il momento d’oro del Faraone, a Formello l’ultimo affaticamento al retto femorale d’Immobile tiene tutti in apprensione: Ciro giocherà titolare entrambe le sfide, darà tutto se stesso in Nazionale, potrebbe rientrare ancora più spremuto per la missione laziale. Anche il derby è nel suo mirino, ma adesso vede solo la qualificazione mondiale nel suo scarpino. E che dire di un altro che ha la Roma nel destino: Lukaku scalpita per una maglia da titolare nella stracittadina, ma i suoi muscoli saranno provati dalla doppia amichevole in Belgio contro Messico e Giappone? Senz’altro non scalfiranno quelli del ninja Nainggolan, appena rientrato dopo Jordan in nazionale: stavolta, nemmeno pensando alla Lazio, in patria prenderà alcuna precauzione. Balleranno circa mille chilometri fra Allison e Strakosha, ma – dopo circa sette collettivi di viaggio – difficilmente con Brasile e Albania saranno titolari in porta. Fra Zagabria e Atene straordinari invece per Manolas in difesa. Il reparto dove invece Inzaghi potrà godersi la coperta larga. Niente Angola per Bastos, niente Montenegro per Marusic, niente Bosnia per Lulic, ma soprattutto niente Olanda per de Vrij. Merito del ct Advocaat, che non ha invece risparmiato a Strootman 5.733 chilometri fra Aberdeen e Bucarest per l’amichevole con la Romania, orfana di Radu ormai da 5 anni: «Lo convincerò a tornare per le gare più importanti», giura il ct Contra. Dopo il derby potrà pure iniziare l’opera di persuasione, per adesso basta nazionali sul groppone.