Come è successo per il sindaco Virginia Raggi, anche il direttore generale del Comune di Roma Franco Giampaoletti è stato riascoltato ieri mattina dal pm Barbara Zuin come persona informata sui fatti. Ci sono infatti delle incongruenze tra quanto ha dichiarato ai magistrati della Procura capitolina venerdì scorso (pur essendo obbligato a dire la verità) e quanto riferito da un altro teste: il dg dell’As Roma Mauro Baldissoni. Giampaoletti, infatti, aveva inizialmente collocato il suo ultimo incontro con Luca Lanzalone tra fine 2017 e inizio 2018.
Invece Baldissoni avrebbe riferito di aver incontrato Lanzalone in una riunione dello scorso maggio, che si era tenuta nello studio di Giampaoletti. Quindi, quest’ultimo era presente. Inoltre, in una telefonata del 28 maggio intercettata dai carabinieri del nucleo investigativo, Lanzalone riferisce a Baldissoni di «aver avuto notizie del contenuto della riunione da Giampaoletti».
Questo a dimostrazione del fatto che l’avvocato genovese, pur non seguendo più ufficialmente la trattativa sullo stadio, continuava nei fatti a essere aggiornato dei suoi sviluppi. Anche se era approdato al vertice dell’Acea, Parnasi continuava a contattarlo per avere notizie sulla tempistica di realizzazione dell’impianto sportivo, mentre prometteva consulenze al suo studio legale per 100 mila euro.