Alle ore 13.00, presso il centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria, il mister Eusebio Di Francesco parlerà nella canonica conferenza stampa pre partita. La Roma affronterà domani il Verona al Bentegodi alle ore 12.30 e l’allenatore risponderà alle domande dei cronisti in vista del match. Tuttoasroma.it proporrà la diretta testuale dell’evento:
Le insidie del Verona? “E’ una squadra che si è rinforzata molto, specialmente nel reparto avanzato, Vukovic ha dato fisicità alla difesa. Davanti ha messo giocatori di struttura e di gamba. E’ una squadra rinnovata in positivo, Romulo è tornato ai livelli che gli permisero di andare alla Juventus. Sarà una gara diversa rispetto all’andata. ”
In settimana ha visto voglia nella squadra? “Ho visto la squadra allenarsi molto bene, con il pensiero giusto e la testa giusta. C’è la voglia di riconquistare la stima e la fiducia di tutti quelli che ci circondano. Domani deve essere un punto di ripartenza.”
De Rossi? “Si è allenato con noi nel periodo iniziale, adesso abbiamo deciso di dargli qualche giorno in più d’allenamento. Non sarà convocato, ci sarà col Benevento.”
Ha pensato di schierare un 4-2-3-1? “Tutto potrebbe essere, potrei mettermi anche 5-3-2. Non so ancora la formazione, ho provato un paio di sistemi di gioco, queste potrebbero essere indicate per la partita di domani e per il resto del campionato. Ho fuori De Rossi e Gonalons. Non è detto che possa riproporre ugualmente il 4-3-3.”
Felice di avere ancora Dzeko? “L’ho trovato disponibile prima e molto più convinto adesso. Sono molto contento che sia finito il mercato.”
Le sue parole sulla pausa? “Io non voglio trasmettere l’idea di dare alibi sulle sconfitte e quando le cose non vanno bene. Intendevo dire che nella gestione generale delle cose si poteva fare qualcosa di più, a partire dall’allenatore. Non mi piace la sosta fatta così, c’è stato l’obbligo di riposarsi sette giorni. Non mi piace l’idea di giocare dopo una settimana. Vorrei avere 3-4 giorni in più per preparare le partite.”
Sente la fiducia della società? “Sì, la sento tantissimo. Per quello che riguarda la società tantissimo, sull’esterno mi sembra di essere tornato ai tempi in cui ero appena arrivato. Dobbiamo riprenderci la fiducia e la stima che abbiamo avuto. Non bastano le chiacchiere, io in primis.”
Spera che i messaggi della squadra dopo il mercato diventino fatti? “Le parole vanno accompagnate con i fatti. C’è chi può fare solo parole, come nei social, c’è chi può riscattarsi sul campo. Un professionista deve sentire sua la squadra, deve amarla, devono amare questa squadra, questa società e questi colori. Non bisogna essere ruffiani, ma seri, professionali. Questo spirito deve accompagnare la vita dei calciatori.”
Johnatan Silva? “E’ un calciatore che avevamo seguito anche nel mercato estivo, vedevamo in lui qualità importanti. Spero di riaverlo con la squadra in una quindicina di giorni. Può essere il futuro di questa squadra.”
Le condizioni di Schick? “Le notizie le avrete anche voi. E’ stato un ragazzo un pizzico sfortunato. Il primo infortunio è stato quello più grande. Abbiamo lavorato con grande continuità, due volte al giorno, ha avuto grandissima disponibilità. Ha sentito un fastidio nell’ultimo allenamento. Lunedì tornerà a correre per essere a disposizione. C’è stata grande sfortuna.”
La questione Dzeko può creare una spaccatura con il gruppo o con la società? “Il gruppo e i calciatori devono pensare prima a fare i calciatori e non pensare al mercato. La società ha scelto fortunatamente di mantenere Dzeko, è una vicenda chiusa. Il ragazzo ha avuto ottimi atteggiamenti nei confronti del gruppo, è ben voluto. Non c’è nessuna spaccatura, c’è solo il desiderio di riscattarsi. Abbiamo la possibilità di ottenere l’obiettivo Champions e possiamo fare qualcosina anche in Champions. A volte si dimentica questa competizione.”
Perotti dal primo minuto o giocherà Under? I problemi del turco quali sono? “Non voglio sentire i numeri, perché poi mi offendo. E’ una battuta. C’è un adattamento per un ragazzo venuto da un campionato completamente diverso. Io lo chiamo Django. Questo ragazzo ha bisogno di giocare con continuità, ora si è ambientato, comincia a capire quello che gli chiedo. Inizia a diventare un valore aggiunto. Con la Samp è stato sfortunato. Ha dimostrato di essere utile anche a partita iniziata e non solo a partita in corso. E’ uno dei possibili titolari. Giocherà uno tra El Shaarawy e Perotti.”
Cosa vuole dire ai tifosi? “Abbiamo una tifoseria magnifica, che nonostante tutto ci ha sempre sostenuto nel periodo. Chiedo solo sostegno, coraggio e forza. Il tifoso romanista dice “Semo nati per soffrì”, dobbiamo continuare a soffrire augurandoci di arrivare ad un risultato importante. Dobbiamo riconquistare la loro fiducia e la loro stima.”
Cambio di modulo sarebbe una prova di maturità o un ammissione di colpa? “Non voglio tornare indietro, guardo avanti. Nell’ultimo periodo abbiamo fatto male col 4-3-3, ma prima abbiamo fatto bene. Faccio quello che mi sento di fare, se cambio lo faccio per il bene della Roma e per vincere. Non mi fossilizzo su un giocatore o l’altro, se cambio l’ho fatto per cercare di portare a casa risultati positivi. Io posso anche cambiare, un sistema di gioco è dinamico, non statico. Essendo dinamico non cambiano i principi dati ai giocatori. Ho vinto un campionato col 4-4-2, ho usato come primo modulo il 4-2-3-1. L’importante è non mandare i giocatori in campo senza sapere dove devono andare.”