Se le scelte estreme portano al flop, la colpa va a lui; se al contrario, la squadra reagisce bene, vince in scioltezza contro una squadra insidiosa (che nelle ultime 4 partite al Mazza aveva incassato un solo gol) e sotto un caldo bollente, il merito non può che essere suo. Si concede e si incassa, funziona così nella vita, quindi pure nel calcio. E Di Francesco lo sa. A Ferrara se la rischia di brutto: dentro le seconde linee, dentro anche l’esordiente Silva, martedì c’è il Liverpool, prima non si poteva e ora non si deve dimenticare. Il rischio si chiama sempre turnover (vedi Bologna, vedi la sfida con la Fiorentina), che è necessario ma non una garanzia di qualità.
Eusebio taglia la testa al toro ed elimina la discussione. «Il turnover non esiste, esiste la squadra. Alternare i giocatori e far sentire tutto il gruppo importante è il mio modo di lavorare. Solo così cambiamo la mentalità». Chiaro, no? «Tutti devono sentirsi protagonisti». E a Ferrara è andata così: protagonisti e vincenti, la Champions di campionato non va buttata. «Sul piano della concretezza c’è ancora da lavorare, ma a me la Roma è piaciuta per come ha ringhiato dall’inizio. Non abbiamo subìto e abbiamo creato molto. E questo è il cambio di mentalità che bisogna ottenere. Siamo stati bravi a preparare la partita di Ferrara, isolarsi con intelligenza ci ha permesso di fare la prestazione positiva, al di là della vittoria netta».
PRONTI Adesso c’è davvero da girare pagina e guardare al sogno. C’è Anfield, la Roma è pronta? «Deve esserlo e la partita con la Spal mi fa pensare che lo sia. Non era facile venire qui e segnare tre gol contro una squadra che ha una sua precisa identità. Abbiamo messo la partita nel modo giusto, con aggressività e dedizione. Sono soddisfattissimo». E veniamo ai singoli. Le pagelle di Eusebio. Schick? «Si è messo a disposizione della squadra, poteva essere più determinato ma sono contento del gol, ora ritroverà fiducia». Silva? «Ha cercato di non strafare, ha fatto un’ottima gara. Voglio sottolineare la partita di Gonalons, del quale si sottolineano solo gli errori. Ha fatto una partita completa». Ed ecco, infine: El Shaarawy? «Mi ha fatto un’ottima impressione, ma non deve giocare bene solo prima della Champions. Avevo la percezione che anche tirando cento volte non avrebbe fatto gol. Mi era piaciuto anche con il Genoa, di solito è uno di quelli che ha più freddezza sotto porta. Deve ritrovare il gol, sono felice che tutti vogliano giocare ad Anfield». Ma per il Liverpool le idee sono chiare: a questo punto il dubbio in attacco è tra Schick e Under. I tifosi cantano ‘Dzeko, portaci in finale’, Eusebio ci crede? «Molto passa dalla gara di andata, che si gioca fuori e per noi può essere un vantaggio ma sappiamo che sarà difficilissima da preparare a livello tattico. Noi dobbiamo fare una grande partita difensiva che non vuol dire stare bassi ma lavorare bene di squadra».