«Nessuno ha il posto assicurato. Con il Genoa non giocheranno dei nomi, ma una squadra». Il senso dei tormenti di Di Francesco è tutto qui, nel voler dare finalmente una sterzata forte alla stagione giallorossa. Per farlo, il tecnico della Roma ha pronte un paio di novità importanti per la sfida di stasera, contro il Genoa: il ritorno della difesa a tre (provata in questa stagione solo a San Siro, contro il Milan) e l’esclusione – eccellente – di Patrik Schick dal via. Se le indiscrezioni della vigilia verranno confermate, sarà una Roma diversa, in campo con il falso nueve (Zaniolo) e per la prima volta senza centravanti. (…).
Come ha detto però ieri lo stesso Di Francesco, i discorsi tattici lasciano il tempo che trovano se poi non sono supportati da altro. «L’importante sarà ritrovare un grande spirito di squadra. Senza determinate caratteristiche, tutto il resto va a morire – dice il tecnico giallorosso – Questa è una gara che dobbiamo vincere e che per noi deve rappresentare un nuovo inizio, una ripartenza. (…).
Adesso siamo tutti in discussione, (…)».
Che poi la vittoria pesi come un macigno per il futuro di tutti lo sa anche Di Francesco, la cui panchina è sempre a forte rischio. «(…).
La distanza di Pallotta? Questa è una società strutturata da sempre in un certo modo, la distanza c’è quando le cose vanno male ma anche quando vanno bene. E comunque io i miei riferimenti in società li ho, in primis Monchi». Già, tanto è vero che è proprio il d.s. giallorosso a difendere il tecnico fino alla fine. E lo farà anche negli Usa, dove si recherà domani, subito dopo la partita, per un meeting di lavoro con il presidente Pallotta. In ballo c’è il mercato e le scelte strategiche per gennaio e non solo. Ma, è evidente, se stasera dovesse esserci un risultato negativo ci sarebbe anche il futuro dello stesso Di Francesco. (…).