Metti un lunedì sera, una coppa che manca in bacheca da undici anni e quasi ventimila tifosi pronti a sfidare orario (21) e freddo pur di essere all’Olimpico: Di Francesco sembra non voler snobbare l’ottavo di finale contro l’Entella, consapevole che, a due settimane dall’ultima di campionato, contro il Parma, fallire l’obiettivo avrebbe ripercussioni complicate da arginare. «La coppa Italia è una competizione per noi importante, e lo era anche la scorsa stagione, quando abbiamo fallito (contro il Torino ndr) – ammette il tecnico giallorosso, che questa volta si limita a parlare ai microfoni di Roma Tv e della Rai – i tifosi sono sempre importanti per noi, dovremo essere bravi a trascinarli con le prestazioni e il nostro modo di fare».
Riconquistare la gente, riportare entusiasmo e voglia di sognare: ambizione di una squadra che stasera non avrà a disposizione gli acciaccati El Shaarawy e Manolas – oltre agli infortunati Nzonzi e De Rossi – con Florenzi convocato ma non al meglio perché colpito dalla febbre. «Dzeko e Schick hanno il 50% di possibilità di giocare», fa pretattica, Di Francesco, che sembra però intenzionato a dare un’altra possibilità dal primo minuto all’attaccante ceco. Contro un’Entella da non snobbare. «Gioca in Lega Pro, ma ha le caratteristiche e le qualità per stare in Serie B. Ha un allenatore esperto, è una squadra da prendere con le molle, guai a sottovalutarla».
Eusebio conta i suoi, disegna la formazione – ha una possibilità di giocare dal primo minuto anche Pastore, come trequartista oppure esterno alto – in attesa di riavere De Rossi, visto che le condizioni del centrocampista condizionano anche il mercato. «Ritengo sia giusto fare un mercato nel quale non fare le cose tanto per farle – ammette con sincerità il mister abruzzese – ma perché necessitiamo di farle.
Dobbiamo valutare le condizioni di Daniele, che stiamo cercando di rimettere in campo, per vedere se riesce a superare questo problema al ginocchio». Di Francesco si sofferma anche a riflettere sulla possibilità di fermare le partite in caso di cori razzisti. «Io dico di fare qualcosa di duro, di drastico per cambiare questo modo di fare. Le cose vanno affrontate ed è giusto fare qualcosa di importante. Sono d’accordo con Ancelotti: se serve, fermiamo le gare».