È la sfida tra due giganti del gol, anche se poi vivono momenti paradossalmente contrapposti. Perché se uno pensa all’essenza del gol, gli viene in mente più Dzeko di Zapata. E invece, poi, vai a vedere la classifica marcatori e ti accorgi che Zapata è in vetta con 14 reti (di cui 13 nelle ultime 7 partite) e Dzeko arranca con appena due gol all’attivo. Per il colombiano solo una rete prima del 2 dicembre (a Bologna), poi non si è più fermato: colpite Napoli, Udinese (3 volte), Lazio, Genoa, Juve (2), Sassuolo (1) e Frosinone, match da poker che lo ha consacrato.
Distrutto il record di reti in un singolo campionato (11 l’anno scorso a Genova), dal mese scorso ha segnato da solo quanto Juve e Napoli (13 centri). A -2 dalla Roma (15), a -5 dalla Sampdoria (a parte il 4-0 rifilato ieri all’Udinese), un killer che non perdona. Quello che Dzeko è sempre stato, una punta meravigliosa che, dall’alto in basso, guardò tutti nel 2016-2017 con 37 gol. Edin sa benissimo come si fa, nonostante sembra sia passata una vita: quest’anno un signore da 55 gol in 120 presenze in A con la Roma è ancora fermo a 2, e il blocco dura da oltre cento giorni. E dire che il capolavoro alla Van Basten nello 0-1 di Torino alla prima giornata fece pensare a tutt’altro campionato… Messa così, sembra tutto rivedibile, ma la realtà dice che c’è un girone di ritorno intero per chiudere in doppia cifra e mantenere la Roma nell’Europa che conta.