Prima differenza sostanziale fra Roma e Milan: la Roma ha un cannoniere strepitoso, uno dei migliori d’Europa; il Milan no, non ce l’ha. Il cannoniere della Roma, Edin Dzeko, ha piegato la partita mentre stava per scappare dall’altra parte. L’immagine di quella rete non sta solo nella potenza esplosa del tiro del bosniaco, ma soprattutto nell’arrancante Musacchio che lo tallonava cercando di fermarlo in ogni modo, senza però trovare il modo.
IL NERVOSISMO – Lo avevano fatto arrabbiare un po’ di minuti prima. Banti non aveva fischiato un fallo netto a suo favore, lui si era rialzato da terra e aveva urlato di tutto verso l’arbitro livornese, tanto che De Rossi è corso lì a tranquillizzarlo, visto che continuava a protestare anche dopo il giallo. Per il Milan sarebbe stato meglio se Banti avesse fischiato quella punizione, perché da quel momento Dzeko si è scatenato. Aveva dato fondo alle sue risorse fisiche anche nel primo tempo, ma sia Florenzi che El Shaarawy erano molto distanti, c’era troppo campo fra il centravanti e gli esterni per dialogare.
IN GOL DA 6 PARTITE – La prestazione di Dzeko si è impennata nell’ultimo quarto d’ora, con un finale impetuoso. Il gol, l’assist per Nainggolan il cui tiro, respinto da Donnarumma, è stato ricacciato in rete da Florenzi, altre due sponde. Imprendibile. A riascoltare oggi le parole pronunciate dal centravanti dopo lo 0-0 di Champions contro l’Atletico Madrid viene da sorridere. Se l’era presa con il gioco della squadra, pensava di esserne penalizzato. Come giocatore è fortissimo, come opinionista un pochino meno… Di Francesco lo aveva rimbrottato e da allora Dzeko non ha più sbagliato. Nelle 8 partite ufficiali giocate finora dalla Roma, due di Champions e sei di campionato, il bosniaco ne ha timbrate sei. E in campionato, questo fenomeno dal gol sempre in canna, sta segnando consecutivamente da 6 partite: uno contro l’Inter, doppiette contro Verona e Benevento, ancora in gol contro Udinese e ieri a San Siro contro il Milan. Come statistica va ricordato che l’ultima rete è la quinta segnata in Serie A con un tiro da fuori area su un totale di 44 gol.
CAPOCANNONIERE BIS – Un anno fa ha vinto la classifica con 29 gol, uno in più di Mertens, tre in più di Belotti. Adesso è di nuovo in corsa: davanti c’è Dybala, poi Immobile a quota 9 e lui, accanto a Mertens, a 7, con una rete in più di Icardi. Dzeko è in una condizione straordinaria, Di Francesco non può farne a meno: otto partite ufficiali, tutte da titolare, con due sole sostituzioni (un minuto risparmiato contro l’Atletico Madrid, la partita dei mugugni, 19 minuti in meno contro l’Udinese). Per quel ruolo, Di Francesco aveva chiesto (e ottenuto) Defrel e sempre in quella posizione può giocare (forse) anche Schick, ma nessuno di questi è in grado di fare il lavoro del bosniaco, con le sponde, con l’uso del fisico, dell’altezza, dei muscoli. Dzeko è unico