Torno a casa una Roma triste dalle nazionali. L’auspicata infusione di fiducia non c’è stata e Ranieri deve far da sé, rimboccarsi le maniche e dare un uovo slancio ad uno spogliatoio malconcio e nervoso in vista del Napoli e di una corsa Champions ancora possibile. Dzeko e Schick sono rimasti a secco, Olsen ha la coscienza sporca come la sua rete, soprattutto dopo la brutta prova contro la Norvegia, Kluivert è rimasto in ombra con l’Under 21 dell’Olanda, nei sei gol dell’Italia al Liechtenstein non c’è nemmeno una traccia giallorossa, Cristante era in panchina, Florenzi ed El Shaarawy a curare le ferite che li hanno costretti a rientrare in anticipo e Zaniolo, unica eccezione felice di questa pausa e di questa strana annata, in campo ad arricchire il curriculum azzurro. Il bilancio, insomma, pende in negativo e la vetrina internazionale è stata per i romanisti lo specchio della stagione con il club.
La scommessa di Ranieri è il 4-4-2, ma si ritrova con due centravanti che faticano a fare gol e stanno ancora lavorando sul feeling. Il bosniaco non segna da più di un mese e gli restano sei chance per fare centro in casa, evitando di chiudere l’anno senza gol all’Olimpico in campionato. Senza quello che poi potrebbe essere un ultimo saluto, perché il contratto dice 2020 ma se dovesse arrivare la squadra (e l’offerta) giusta il rapporto potrebbe chiudersi prima della scadenza, vista la frustrazione manifestata dal bomber ex City e i suoi 33 anni. Ieri è tornato a Roma, ma è rimasto a riposo perché la Bosnia l’ha spremuto per 90 minuti (sostituito solo nel recupero) contro la Grecia. Smentito da Trigoria il ricorso ad infiltrazioni, Dzeko sarà valutato oggi assieme agli altri prima dell’allenamento in programma alle 11.