L’ospedale che svetta sullo stadio Scida attiva il Pronto Soccorso del campionato. La Roma espugna Crotone con lo stesso punteggio di mercoledì scorso della Juve sullo stesso campo (0-2), riscavalca il Napoli e lancia al campionato un chiaro segnale: noi non molliamo. Tutto questo si materializza grazie alle reti di Nainggolan – dopo il «videogate», santificato e titolare anche della fascia di capitano – e di Dzeko, che continua la sua rincorsa alla Scarpa d’oro anche se, sullo 0-0, fallisce un rigore.
RIGORE NUMERO 13 – Se alla vigilia Nicola ipotizza l’idea di mettere il classico «pullman davanti alla porta», probabile che il mezzo abbia le ruote sgonfie. Buon per il Crotone che nel primo tempo il giro palla della Roma sia così lento da favorire i recuperi e così il bunker regge per 40 minuti. Motivo: l’ordine tattico dei calabresi, che fanno abbassare sempre i due esterni Tonev e Acosty per i raddoppi, mentre Crisetig riesce ad anestetizzare le idee di Paredes, a differenza di Capezzi che soffre invece Strootman. Così, con le fasce ingombre, Bruno Peres ed Emerson hanno pochi spazi per correre. Morale: fortuna romanista che tra le linee Nainggolan trovi spazi in cui innescare dialoghi, anche se in avvio sia Dzeko che il rientrante Salah mostrano poca vena (ma l’egiziano nella ripresa, giocando più largo, cresce un po’). Ne consegue che la partita è noiosetta, ravvivata solo da un paio di buoni tiri di Tonev da fuori – l’unica vera arma rossoblù – parati da Szczesny, ma che trovano le mosse da altrettante ripartenze rossoblù, la prima delle quali condotta con incroci a treccia in stile basket. Certo, la svolta potrebbe arrivare in fretta, visto che al 16’ Russo fischia un generoso rigore per fallo di Ferrari su Salah lanciato dall’ottimo Strootman (13° penalty stagionale per i giallorossi), ma Dzeko ciabatta fuori, consegnando il match ad altri minuti di poco interesse, in cui si annota solo un colpo di testa di Salah su cross di Emerson. Il bivio per la vittoria, quindi, i giallorossi lo imboccano al 40’ quando Nainggolan, dopo uno scambio stretto con l’egiziano, indovina il diagonale che batte Cordaz. Come dire, il Crotone non si smentisce, visto che dei 42 gol subiti, 24 sono attivati nei quarto d’ora finali dei tempi effettivi (11 e 13), cosa che si ripeterà puntualmente anche nella ripresa.
AL PALO – In realtà però la Roma potrebbe raddoppiare anche prima, visto che nella seconda frazione parte in accelerazione, colpendo due legni al 9’. Nel primo caso Nainggolan pesca Dzeko in area e il tiro del bosniaco, deviato dal centrale Dussenne, si stampa sul palo alto e finisce in corner. Proprio sull’angolo battuto da Paredes, il colpo di testa di Fazio finisce ancora sul palo sinistro e poi tra le braccia di Cordaz. Il tecnico rossoblù Nicola prova a scuotere la squadra che comincia a prendere campo, vede una rete annullata giustamente a Falcinelli per fuorigioco (13’) e scuote Szczesny dalla siesta con un gran tiro del vivace Acosty. Logico però che il baricentro più alto lasci più spazi ai giallorossi che – proprio quando il Crotone inserisce Trotta per passare al modulo 442 – trovano il raddoppio grazie a un bel lancio di Paredes per Salah, che si libera del difensore e serve Dzeko per la più facile delle reti. È la fine virtuale del match, visto che a quel punto i giallorossi fanno cambi e gestiscono la palla (65% di possesso finale), mentre i rossoblù cercano la rete della speranza senza fortuna. Cala il sipario, con la doccia che regala due certezze: nonostante l’Europa League in arrivo (giovedì a Villarreal), la Roma – a porta inviolata in cinque delle ultime sei gare di campionato – resterà in scia alla Juventus fino alla fine, mentre al Crotone non basteranno tattica e coraggio per arrivare a una salvezza miracolosa.