Potrebbe sbloccarsi oggi la questione Edin Dzeko. A Milano, a margine dell’assemblea di Lega, Petrachi e Marotta si incontreranno per trovare un’intesa definitiva che, a poco meno di un mese dall’inizio del campionato, definisca il trasferimento del bosniaco all’Inter. La Roma è entrata nell’ordine di idee di doversi privare del suo centravanti, convinta di riuscire a sostituirlo con Higuain.
Ma i nerazzurri devono arrivare ad offrire almeno 15 milioni di euro. Potrebbero essere queste, in sostanza, le ore decisive per un altro addio prestigioso a Trigoria, con Dzeko che lascerebbe la capitale dopo quattro stagioni in giallorosso.
Ma il lavoro di sfoltimento della rosa di Petrachi è concentrato sulla cessione degli esuberi, bocciati anche da Fonseca al termine delle tre settimane di ritiro romano. Su tutti, Karsdorp e Santon, tanto per fare due nomi tra quanti proprio non rientrano nei piani del tecnico. Il mister portoghese, che sta allargando la sua rubrica telefonica nelle ultime settimane, aiutando Petrachi sul fronte mercato, ha infatti contattato un altro terzino.
Come già fatto per Veretout, Mancini, Diawara e Higuain (in settimana si tenterà un altro assalto all’entourage dell’attaccante juventino per convincerlo ad accettare la Roma), ha chiamato anche Elseid Hysaj. L’intento sarebbe quello di convincere il terzino destro in uscita dal Napoli, ad accettare il trasferimento alla Roma (che offre 17 milioni per il cartellino dell’albanese).
Da questa insistenza si capisce come, oltre a Karsdorp e Santon, non ci sia totale fiducia in Florenzi nelle vesti di esterno basso. Per questo il capitano è stato provato spesso anche come esterno d’attacco. I giallorossi non mollano neanche la pista Suso, per sostituire El Shaarawy. Nel gioco delle parti, il Milan mantiene il punto per quanto riguarda il prezzo (38 milioni, il valore della clausola rescissoria), ma in realtà la trattativa è viva e ci sono i margini per provare a chiuderla a una cifra inferiore.
Fonseca, nel frattempo, durante il ritiro di Trigoria ha apprezzato Javier Pastore. L’argentino sembra rigenerato — almeno dal punto di vista motivazionale — e si è messo a disposizione del nuovo tecnico con umiltà. Tra infortuni e rendimento, la scorsa stagione è stata un calvario per il fantasista pagato da Monchi 25 milioni, e il rischio di ritrovarsi in casa un peso enorme è altissimo.
Al momento, invece, Pastore ha risposto bene alle sollecitazioni tattiche del portoghese, che lo ha messo sia davanti alla difesa, sia come trequartista. Una sorta di jolly duttile da rigenerare, sperando riesca a trovare la continuità fisica e un dinamismo agonistico che ha un po’ perso.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza