Se imitasse Perotti dal dischetto, a quest’ora Dzeko staccherebbe Cavani di 2,5 punti in vetta alla classifica dei bomber d’Europa, invece deve «accontentarsi» del ruolo di capocannoniere della A. «Il prossimo rigore – giura Edin – lo lascio tira rea qualcun altro. Capita di sbagliare, non è niente di grave». Soprattutto se poi provvedi a farti perdonare con il 18° centro in campionato: «Voglio dimostrare che questo sono io, fare di più e magari stare lontano dagli undici metri, vediamo». Ma uno Dzeko così non si vedeva da 7 lunghi anni, ovvero dai tempi del Wolfsburg e dei 22 centri in Bundesliga, 29 stagionali. Con i ritmi di quest’anno la proiezione è persino migliore e la Scarpa d’Oro un obiettivo reale. Totti l’ha vinta nel 2007 sbagliando 7 rigori: chissà se gli errori dal dischetto sono un segno del destino. A proposito di fato e fortuna: «Forse – prova a convincersi il bosniaco – se alla fine vinciamo devo tirarli ancora! Dobbiamo cercare di vincere tutte le partite, è un periodo difficile adesso perché tutte le gare sono importanti, ma pensiamo 90 minuti alla volta. Siamo pronti e forti, qualche giocatore infortunato sta tornando».
Lo ha già fatto Salah, con due assist: «Con lui il feeling c’è sempre stato, Momo ha fatto un grande passaggio per me e lo ringrazio, lui è importante per noi e siamo contenti di riaverlo». Ora il Villarreal: «È tutta un’altra partita, contro una squadra che gioca il pallone come noi. Adesso abbiamo un po’ di riposo e dobbiamo provare a vincere». Rudiger conferma: «Noi giochiamo a calcio per partire di questo livello: ci faremo trovare pronti. La fiducia è alta e dobbiamo continuare così. Sarà dura, ma noi siamo in un buon momento». Sei clean sheet su 8 nel nuovo anno sono lo specchio della Roma attuale e per il tedesco è la strategia migliore per arrivare al successo in futuro: «Se vogliamo vincere qualcosa bisogna partire dalla solidità difensiva». La Juventus insegna.