Se si giocasse sempre al San Paolo, per Edin Dzeko sarebbe sempre una festa. Il centravanti bosniaco ieri sera ha bissato la doppietta dello scorso anno, contribuendo in maniera determinante alla vittoria per 4-2 (a completare l’opera il quinto gol nelle ultime 5 gare in campionato di Cengiz e la rete di Diego Perotti) della formazione giallorossa. Una doppietta pesantissima, che porta il suo bottino stagionale a 16 reti (di cui 13 in campionato), ma soprattutto una prestazione eccezionale per come ha saputo tenere alta la squadra. Un match «macchiato» solamente dall’ammonizione rimediata nel finale che gli farà saltare la gara di venerdì sera all’Olimpico contro il Torino (assente anche Fazio, pure lui diffidato e ammonito).
«La Roma – le sue parole a fine gara – è stata perfetta. Bisogna dirlo, perché poi quando perdiamo ci dicono che siamo scarsi. C’è poco da dire, abbiamo vinto una grandissima partita contro una grandissima squadra, che gioca senza dubbio il miglior calcio in Italia». Dopo due sconfitte consecutive (compresa la Champions), la Roma aveva bisogno dei tre punti. «Non guardo indietro, era importante vincere perché ci davano già per sconfitti 5-0, nessuno se lo aspettava, tutti pensavano che avremmo perso. Mi sembra invece che non siamo così scarsi. Io non faccio caso se segno due, tre o quattro reti, le statistiche le guardano gli altri, ma sono contento perché questi gol li aspettavo. Le critiche? Io voglio aiutare sempre la squadra, anche se quando non faccio gol nessuno guarda come corro per la squadra. Sono contento perché abbiamo vinto e nessuno se lo aspettava». Soddisfatto anche Eusebio Di Francesco. «Siamo tornati una squadra, ma questo deve essere un punto di partenza. Abbiamo vinto contro un grande Napoli e avuto la continuità che spesso ci è mancata, anche se abbiamo commesso delle leggerezze che non dobbiamo ripetere. Sono orgoglioso di essere l’allenatore della Roma, nelle vittorie e nelle sconfitte, perché ci vuole un grande senso di appartenenza».