Toh, c’è il record a un passo. E la Roma, in gran segreto, si sta organizzando per festeggiarlo a dovere, magari grazie al derby di martedì. Manca solo un guizzo a Edin Dzeko per eguagliare il record storico di gol della società: 32 come, in ordine cronologico, è capitato in tempi lontanissimi a Rodolfo Volk, a cavallo degli Anni Sessanta a Pedro Manfredini e, giusto dieci anni fa, al capitano di oggi Francesco Totti.
DIBATTITO – In realtà, se consideriamo la stagione 1960/61 nella sua interezza, Manfredini si è arrampicato fino a quota 34, come questo giornale ha raccontato nelle ultime settimane, segnando due gol nella finale vinta di Coppa delle Fiere contro il Birmingham. Ma siccome la coda della competizione si giocava in autunno, la Roma ha deciso che statisticamente andava accorpata alla stagione successiva. E allora, aspettando le prevedibili celebrazioni che scatteranno dopo il gol numero 32 o addirittura il numero 33, ci uniformiamo all’interpretazione degli esperti di Trigoria. Che, tra l’altro, hanno scovato negli archivi anche il malloppo completo di Rodolfo Volk, che secondo gli almanacchi nella stagione 1930/31 segnò “solo” 29 gol. Ma secondo le ricerche della Roma, complicate dalla tradizione dei testi dell’epoca, Volk di gol ne fece 30 in campionato e altri 2 nella Coppa Europa centrale, il primo torneo internazionale a cui abbia mai preso parte il club, contro i cechi dello Slavia Praga: totale 32.
RINCORSA – Nessun dubbio invece sulla somma che ha portato a 32 i gol di Totti nella stagione della Scarpa d’Oro (2006/07): 26 in campionato, 4 in Champions League e 2 in Coppa Italia. Dzeko invece è arrivato a 21 in campionato, 8 in Europa League e 2 in Coppa Italia, avvicinandosi anche al record personale stabilito nel Wolfsburg nella stagione 2008/09. Se anche si fermasse a 31, Dzeko avrebbe comunque stabilito la seconda migliore performance realizzativa di tutta la sua lucente carriera di centravanti, che nei club ha prodottto 225 reti.
ENTUSIASMO – E’ un periodo davvero eccitante per Dzeko, che ha scoperto di essere in attesa del secondo figlio. E che a Roma, dopo un anno sofferto, ha apprezzato a tal punto la stabilità da avere accettato a cuor leggerlo persino le due esclusioni nelle ultime due partite di campionato, contro Palermo e Sassuolo: in tutti e due i casi, entrando dalla panchina, ha segnato la rete che ha chiuso il conto. Potrebbe succedere anche stasera contro l’Empoli se Spalletti decidesse di risparmiarlo per il derby dopo gli impegni con la nazionale bosniaca.
FUTURO – «Giocherò ancora due anni ad alti livelli» ha detto Dzeko pochi giorni fa, in pratica anticipando che nel suo avvenire resti la Roma la prima scelta. L’ha accarezzata due anni fa, l’ha trattenuta l’estate scorsa nonostante la tentazione di addio ispirata dagli amici Pjanic e Zukanovic, ora vuole guidarla al ritorno in Champions League. «Perché è lì il nostro posto». E anche il suo