Nella cantina di Stamford Bridge entra un vino invecchiato bene, di quelli da concorso. Edin Dzeko arriva nella pancia dello stadio accolto da una sventagliata di numeri che lo fanno sorridere. Tre su tutti: 7 partite giocate contro il Chelsea (in 2 è rimasto in panchina) e nessun gol segnato; 89 squadre «punite» in carriera e ovviamente Chelsea fuori dalla lista; 99 partite giocate con la maglia della Roma e tanta voglia di rendere la centesima indimenticabile. Con queste premesse, il centravanti della Roma racconta così il suo momento. «Si dice che invecchiando si migliora – spiega – e io sono contento di stare facendo bene. Voglio giocare ancora tanto. Per questo in una partita del genere entro in campo stimolato. Il mio desiderio è sempre quello di fare gol; se poi penso che al Chelsea non ho mai segnato, farò di tutto per riuscirci stavolta, anche se non è mai facile giocare in Champions League».
CENTO VOLTE – Certo, se il traguardo fosse raggiunto alla centesima presenza, la festa sarebbe doppia. «Sono orgoglioso di aver raggiunto un risultato del genere – sorride ancora –. Non sembrava che potesse andare così dopo la prima stagione in giallorosso; così speriamo che la centesima vada bene e si faccia un bel risultato. D’altronde, credo di essere un calciatore migliore rispetto al passato. Forse sono nel migliore momento della carriera. Mi sento bene, sono in salute, e poi due anni e mezzo d’Italia mi hanno fatto crescere. E ovviamente sono felice dei gol segnati. Devo dire grazie alla squadra. Non ho intenzione di fermarmi qui. Voglio allenarmi di più e fare sempre meglio. Una cosa è certa: occorre fare meglio rispetto a sabato scorso. Dovevamo dare di più contro il Napoli, a cominciare da me».
LUI E MORATA – In qualche modo, quella col Chelsea è anche una sfida tra Dzeko e Morata, a cui il bosniaco regala complimenti. «Lo spagnolo è un giocatore importantissimo per la squadra di Conte. È stato veloce ad adattarsi al calcio inglese. Dico la verità: sarebbe meglio se non giocasse e rientrasse alla prossima. Lui è un grande attaccante anche se noi ci siamo preparati bene per fermarlo». Dal Fronte Chelsea non mancano neppure i complimenti per il giallorosso, tant’è che Alonso dice che è lui quello che vorrebbe togliere alla Roma. «È troppo tardi per tirarmi fuori – scherza Dzeko –. Io a loro ne leverei almeno cinque, perché sono pieni di grandissimi giocatori. Adesso a noi non resta che fare il massimo per fare risultato. Anzi, più del massimo».
PALLONE D’ORO – Parole da leader. Meglio, da candidato al Pallone d’oro. «Sono felice di essere stato inserito in quella lista, ma non penso proprio di vincerlo – e sorride ancora –. Comunque se sono arrivato a un traguardo del genere il merito è di tutta la squadra. Adesso però dobbiamo guardare avanti e pensare al Chelsea. Lo avete visto contro l’Atletico Madrid: è una grandissima formazione. Certo, poi ha perso sabato con il Crystal Palace, ma questa è la Premier League, puoi perdere anche contro l’ultima in classifica. Una cosa è certa. Qui a Londra troveremo una squadra arrabbiata che ci metterà subito pressione. Meglio stare attenti». Tutto vero. D’altronde Dzeko ha troppi traguardi da tagliare in un sol colpo per volersi rovinare la festa in una notte piovosa di Londra.